Licenziamenti alla Innse
Domani alle 7 presidio in Via Rubattino.
Ci risiamo… A quasi dieci anni dall’inizio della lotta rimasta negli annali per aver salvato la fabbrica dallo smantellamento voluto dall’allora proprietario Genta la situazione ritorna ad essere molto pesante nella fabbrica di Via Rubattino.
Questa mattina è stata recapitata una lettere di licenziamento a un operaio, mentre altre due lettere erano state recapitate nel fine settimana. Il clima ha iniziato a degenerare all’inizio del 2016 quando il gruppo Camozzi (che aveva rilevato la fabbrica dopo la lotta vittoriosa dell’Agosto 2009 e alla cui guida, dopo la morte del “patriarca” Attilio Camozzi è succeduto il figlio) ha dichiarato lo stato di crisi.
L’azienda ha proposto un piano che prevedeva il pre-prensionamento per gli operai più anziani, un nuovo utilizzo di molte parti della fabbrica e la rimozione di gran parte dei macchinari della Innse. Gli operai hanno deciso di rifiutare quello che, nei fatti, sembrava essere un vero e proprio smantellamento della storica fabbrica.
Da quel momento in fabbrica è iniziata una vera e propria opera di repressioni con una serie di provvedimenti disciplinari a ciclo continuo.
A fine Gennaio l’azienda ha chiesto 200.000 euro di risarcimento agli operai per aver “ostacolato le attività previste”. Settimana scorsa si è arrivati alla fine della cassa integrazione.
Oggi l’arrivo delle lettere di “cessazione del rapporto di lavoro”. Gli operai, dopo una mobilitazione messa in piedi già oggi che li ha visti convocati in Prefettura hanno indetto un presidio davanti ai cancelli della fabbrica per domani mattina alle 7.
Per ulteriori informazioni: http://www.giulemanidallainnse.it/
Foto by Twitter Ttfilm
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