Un pomeriggio da Sardina

In migliaia, sotto il diluvio, riempiono piazza Duomo.

Inutile fare i vaghi e fare finta di niente. Come se non esistessero.

Le Sardine hanno scatenato attenzione e dibattito, anche all’interno del movimento.

E ciò era inevitabile, considerato che i “pescetti” si sono dimostrati in grado di riempire le piazze di migliaia di persone.

Immaginiamo che più o meno in tutte le collettività, come nelle nostre, ci siano state discussioni (tanti gli editoriali prodotti dai siti di informazione indipendente) e che non si sia giunto a giudizi granitici e univoci. Ci si è divisi a seconda delle sensibilità personali e delle proprie posizioni politiche.

Gli animi sono quindi combattuti. C’è chi considera  le Sardine alla stregua dei girotondi (chi se li ricorda?). Il movimento legalitario e giustizialista che prese piede subito dopo la seconda vittoria elettorale di Berlusconi nel 2001. Una delle loro prime uscite fu appunto la catena umana attorno al Palazzo di Giustizia di Milano nel gennaio 2002. Qualcuno della Redazione di MIM, all’epoca, era impegnato mani e piedi nel movimento no-global e la simpatia verso i girotondini era scarsissima. Diciamo che fino a oggi le Sardine ci hanno risparmiato scenate manettare, pur avendoci propinato l’Inno di Mameli (a Parma). Va detto che in qualche modo alcune analogie tra i due movimenti ci sono: soprattutto un certo moralismo e un richiamo ai valori con poca attenzione a tematiche salienti della nostra società come precarietà, migrazioni e clima.

Tra le altre cose va sottolineato che l’Italia del 2019 aveva bisogno di tutto tranne che di un movimento “anti”. Come per 20 anni ci si è rotti la testa sull’anti-berlusconismo ora abbiamo gli anti-salvinisti. Anche a noi il leader leghista sta tutt’altro che simpatico, ma forse, per una volta, andrebbero presentate delle proposte e un’idea di mondo che vada al di là del generico e un po’ patetico: “Siamo contro la politica dell’odio”.

Il terzo punto significativo è che quella che potremmo definire la “pesca delle occasioni” ha un po’ stancato. Magliette rosse, gilets jaunes, Sardine… Non c’è giorno che qualcuno non tiri fuori la ridicola frase: “La sinistra riparta da…” con associato il nome del movimento più alla moda delle settimana.

Dopo queste premesse assolutamente necessarie confessiamo che, siccome siamo curiosi e le cattedre giudicanti non ci esaltano, visto che vedere tanta gente in piazza ci fa sempre piacere e il rosicamento della destra in tutte le sue declinazioni ci fa sorridere…alcuni di noi sono andati in piazza Mercanti ieri pomeriggio a buttare un occhio e…

…e che sarebbe stata una piazza molto partecipata era chiaro sia dall’evento Facebook che dalla quantità di persone in metropolitana che scendeva alla fermata Duomo.

Alle 17 i manifestanti si erano già spostati dalla piccola piazza Mercanti, luogo di ritrovo originario a piazza Duomo. Pioveva intensamente e l’angolo della piazza che si rivolge verso Mercanti era già pieno di ombrelli di mille colori. Saliti sul monumento equestre al centro della piazza, attorno a noi il numero di persone è aumentato vertiginosamente. L’età media era superiore ai 30 anni. I giovanissimi erano una percentuale minoritaria, segno che in questo momento forse il loro cuore è scaldato da altre battaglie. Quella delle Sardine milanesi è stata una folla che potremmo definire “da 25 aprile”.

Dopo esserci presi un bel po’ di pioggia ci siamo allontanati verso l’angolo che porta a Missori. Anche lì un fiume di persone.

L’impressione è stata di un notevole entusiasmo generale, ma anche del rischio concreto che questa sia l’ennesima ruota di scorta (o forse sarebbe meglio dire bombola d’ossigeno…) sulla quale il PD si appoggerà. È successo già più volte negli ultimi anni che a fronte di disastrose sconfitte elettorali (1994, 2001 e 2008) quello che viene definito il “popolo di sinistra” abbia avuto più intelligenza politica e coraggio dei vari dirigenti e leader che di volta in volta guidavano quell’area politica, dando sempre nuovo ossigeno a soggetti che, una volta tornati al potere, continuavano a sbagliare facendo ogni volta peggio di prima… Del resto, citando un redattore di MiM con una lunga militanza alle spalle: “Sinistra: popolo forte, leader deboli”.

Se possiamo dirlo, il fatto che il “partito di Repubblica” stia spingendo con foga il movimento ci fa sorgere più di un dubbio.

Per concludere, diciamo che se possiamo scegliere (e in questo momento possiamo farlo) tra Sardine e altro, scegliamo altro. Non Una di Meno e Fridays For Future tra tutti.

* pics by Nicolas Seegatz

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