Assemblea nazionale di Non Una Di Meno (29-30 ottobre 2022)
Assemblea nazionale NON UNA DI MENO
Reggio Emilia 29-30 ottobre 2022
Sabato 29 e domenica 30 ottobre ci troveremo da tutta Italia a Reggio Emilia per l’assemblea nazionale di Non Una Di Meno. Per rilanciare la sfida di tessere ancora insieme tutti i frammenti di lotte quotidiane, molteplici e necessarie, continuare a portare avanti un piano di iniziativa collettivo e condiviso, perché del grido femminista e transfemminista che ci unisce c’è più che mai bisogno: Non Una di Meno!
Link per iscriversi in presenza o online: http://tinyurl.com/mry53ksm
APPELLO DI LANCIO DELL’ASSEMBLEA
A sette anni dalla prima marea transfemminista a Roma, il 26 novembre 2016, ci troviamo oggi in uno scenario completamente mutato che ci impone di ridiscutere concetti, chiavi interpretative, strumenti e pratiche, che richiedono di essere calate in un presente sempre più segnato da guerra , crisi sociale e climatica.
La lotta contro la violenza patriarcale deve fare i conti con queste profonde discontinuità, assume un senso nuovo e apre a connessioni e convergenze da esplorare e approfondire.
Prima la pandemia ha rimesso al centro il tema della riproduzione sociale come prioritario terreno di conflitto: la definitiva visibilizzazione del lavoro essenziale e di cura, gratuito o malpagato, e l’urgenza di politiche ridistributive della ricchezza, il ripensamento e rifinanziamento delle istituzioni della cura e del welfare pubblico, l’accesso alla salute su scala transnazionale.
La crisi climatica si afferma oggi non come scenario futuro ma come presente terribilmente reale, diretta conseguenza di un modello di sviluppo neoliberista, patriarcale e coloniale segnato dalla violenza, dallo sfruttamento dell’ecosistema e dei corpi, in contraddizione con la vita stessa.
Ci muoviamo nello scenario di una guerra come esito ultimo della crisi della globalizzazione che ridisegnerà gli equilibri in tutto il mondo, una ridefinizione segnata dal riarmo e dal pericolo atomico, dalla stretta autoritaria e antidemocratica profonda che colpisce prima di tutto i corpi di donne, migranti, persone LGBTQIA+ e poverə. Una guerra che si serve dell’approvvigionamento energetico come una delle leve principali.
L’affermazione elettorale della destra razzista, antiabortista, familista e ultraconservatrice porta al governo chi in questi anni nelle amministrazioni regionali e in Parlamento ha attaccato l’accesso all’aborto, l’autodeterminazione di donne e persone LGBTQIA+ e nei percorsi di affermazione di genere, la liberazione dalle oppressioni delle norme imposte dal sistema per tuttə e fa continua propaganda razzista per avere i confini chiusi, per ridurre le tasse ai ricchi e togliere anche strumenti già minimi e insufficienti di autonomia economica, come il reddito di cittadinanza, e che riproduce uno schema sociale profondamente patriarcale, iniquo e classista. Allinea l’Italia al programma reazionario di Polonia e Ungheria e afferma un’idea di fortezza Europa sovranista e razzista.
Si sposta così sempre più a destra l’asse in un conflitto interno che si scarica sui nostri corpi riproponendo in funzione identitaria il modello caro ai clerico-fascisti di Dio-Patria-Famiglia che abbiamo già visto rappresentarsi a Verona nel 2019 e come anche simbolicamente affermano le elezioni a Presidenti di Camera e Senato di un antiabortista ultracattolico come Fontana e di un nostalgico fascista come La Russa.
Ci troviamo dunque a ripensare il nostro discorso politico, dopo sei anni intensi di lotte del movimento femminista e transfemminista ma in un contesto mutato che ci incalza.
Ripensare il discorso politico non può prescindere dal ripensare e rilanciare pratiche e forme organizzative adeguate alle sfide del presente, in grado di agire i conflitti sui territori e nello spazio politico pubblico, non solo sul terreno della resistenza ma per costruire nuovi immaginari che partano dai nostri bisogni e desideri.
Non può sfuggire dall’interrogarci sul moltiplicare convergenze e costruire percorsi e orizzonti comuni a partire da un approccio intersezionale fondato sulla materialità delle nostre esistenze, dal riconoscimento di privilegi e oppressioni che le percorrono, dall’attraversamento e dalla moltiplicazione di spazi di espressione politica larghi, non identitari nè appropriabili.
Chiamiamo donne, persone lgbtqia+, migranti, precariə, disoccupatə, attivistə per il clima e chi si riconosce in queste urgenze a costruire insieme le lotte per i mesi futuri e la mobilitazione nazionale del prossimo 26 novembre.
Per tutto questo ci vediamo a Reggio Emilia il 29 e 30 ottobre in una quantomai necessaria assemblea nazionale, per fare risalite tuttə insieme la marea verso e oltre il 26N.
#risalelamarea
#amoreerabbia
Di seguito la struttura della due giorni e alcune info tecniche!
L’assemblea é il momento politico e di socialità dove condividiamo la nostra lettura e analisi politica, ci confrontiamo sugli obiettivi politici, metodi e pratiche delle nostre lotte.
L’assemblea si svolgerà presso l’Ostello della Ghiara, a Reggio Emilia, durante le intere giornate di sabato e domenica. Vi saranno gruppi di discussione alternati a momenti di assemblea plenaria.
ACCESSIBILITÀ
La lingua di lavoro é l’italiano. L’assemblea si tiene al piano terra e al primo piano, raggiungibile con ascensore accessibile. Sono disponibili bagni per persone con disabilità.
L’assemblea é aperta a tuttə. Durante le discussioni collettive la priorità é data agli interventi dei nodi territoriali di Non Una di Meno, e a seguire a gruppi, associazioni, persone singole.
L’assemblea sarà divisa nei seguenti momenti:
SABATO 29 ottobre
H10:00-13:00 Plenaria introduttiva con un’analisi della fase politica e sociale
H14:00-18:00 Gruppi di discussione in parallelo.
-Violenza ed autodeterminazione
-Guerra
-Ecologie politiche
DOMENICA 30 ottobre
H10:00-16:00 Plenaria conclusiva a partire dal lavoro nei tavoli e verso e oltre il 26N
Con AMORE E RABBIA
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