Meloni contestata a Cagliari
Appena salita sul palco in Piazza del Carmine, la leader del partito Fratelli d’Italia Giorgia Meloni stata raggiunta da un giovane che, bandiera arcobaleno alla mano, le ha chiesto di garantire i diritti delle persone LGBTQ+.
“Hai già le unioni civili“, gli ha risposto la Meloni, “quindi puoi fare quello che vuoi. Tu vuoi delle cose, io voglio il diritto di pensarla in maniera diversa. È la democrazia. Si può non essere d’accordo e io e te non siamo d’accordo. E ci rispettiamo».
Poi, con un atteggiamento paternalista e “proteggendo” il giovane dalla gaina della security, ha fatto scendere il giovane dal palco e ha iniziato il suo comizio.
Ma le contestazioni non si sono fermate. Nel lato più lontano del palco, nel corso del comizio sono scoppiati disordini tra la polizia e gruppi di antifascisti e indipendentisti sardi, che hanno contestato la leader di Fratelli d’Italia al grido di «siamo tutti antifascisti» e «fuori l’Italia dalla Sardegna».
Due manifestanti sono stati poi portati in questura.
Già i giorni precedenti, a seguito dell’annuncio del comizio di Fratelli d’Italia a Cagliari su facebook, gli insulti da parte della popolazione sarda hanno inondato i canali della Meloni, e sono proseguiti massicci anche sotto il link della diretta dell’evento.
Sempre oggi ma a Milano, un gazebo di Fratelli d’Italia è stato assaltato da persone incappucciate, scatenando l’ira social di un’altra vecchia scarpa che si spaccia per nuova, Ignazio La Russa.
Insomma, a inizio settembre e a 22 giorni dalle elezioni, Fratelli d’Italia è nel mirino di chi si ricorda della vecchia tradizione di politiche conservatrici, nazionaliste, discriminatorie, fasciste e razziste, oggi mascherate da Giorgia Meloni. Aspirante prima donna premier dal retroterra politico fascista.
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