Omicidio Brasili – Le fantasiose ricostruzioni del Corriere

L’omicidio di Alberto Brasili da parte di una squadraccia fascista nel maggio ’75, pur avvenendo in anni di confronto e scontro politico durissimo, colpì l’opinione pubblica per la ferocia con cui fu perpetrato tanto da ispirare un celebre film di Carlo Lizzani: “San Babila ore 20,: un delitto inutile”. In questi giorni, a 45 anni dai fatti, il Corriere della Sera ci propone una nuova ricostruzione dell’omicidio degna di un giallo da portarsi in spiaggia.

Riportiamo le considerazioni di Memoria Antifascista sulla vicenda.

Dopo il vergognoso articolo apparso oggi sul Corriere della Sera a firma di Ferruccio Pinotti e Gianni Santucci, Memoria Antifascista che da anni ogni 25 maggio ricorda il suo assassinio per mano fascista, sente il dovere di ricordare a coloro che provano a riscrivere la storia per uso personale e di carriera che Brasili è stato ucciso solo perché ritenuto di sinistra. Ancora non si vuole credere e raccontare la violenza fascista degli anni Settanta, coordinata al massimo livello dalle stragi, ma fatta anche dalla violenza gratuita, armata e sistematica tentata quotidianamente nei confronti dei giovani di sinistra. In quegli anni, a Milano, in alcune zone cosiddette nere della città e tra queste sicuramente c’era piazza San Babila, le aggressioni fasciste si ripetevano con sistematicità, l’accoltellamento era una caratteristica nota di queste aggressioni. Brasili purtroppo è stato una delle vittime di questa storia che non si può negare. Inventarsi motivazioni fantasiose, denotano la totale ignoranza della storia della nostra città. Storicamente la destra fascista italiana è sempre stata violenta e assassina, responsabile e manovalanza per gli attacchi più efferati alla democrazia e alle persone inermi nelle strade, nelle piazze, sui treni alle stazioni. Tutta qui la storia, per chi vuole conoscerla, che completiamo con le immagini che ricordano il fatto e il volto degli assassini.

3 agosto 2020

Nel giro di due giorni una seconda “perla” del quotidiano carta igienica Corriere della Sera. Ieri si era distinto con puntualità nel pubblicizzare un libro scritto dagli assassini della strage di Bologna a un giorno dal 40° anniversario, oggi mette in discussione l’assassinio fascista di Alberto Brasili con un articolo che sposta l’asse su un complotto internazionale degno del miglior Alfred Hitchcock. Due giornalisti probabilmente presi a tappare buchi, tali Ferruccio Pinotti e Gianni Santucci, scrivono cose senza senso e falsità inaudite. Alberto Brasili non era un militante organico ma ben conosciuto nei comitati Antifascisti di San Siro, certo non è stato ucciso per questo, ma perché ha incontrato i suoi assassini fascisti in preda a un delirio di chi voleva a tutti i costi accreditarsi nell’ambito del fascismo milanese che frequentava San Babila, assassini che per una volta sono stati individuati e condannati, i quali hanno confessato di aver ucciso Brasili solo perché “vestito da comunista”, non aveva staccato nulla dal muro bensì la sua colpa è quel di aver guardato con disprezzo un manifesto elettorale missino. La sua fidanzata non fu risparmiata ma lottò per giorni contro la morte, i salvò solo perché i fendenti sfiorarono il cuore. Ma i due “giornalisti ” Ferruccio Pinotti e Gianni Santucci, si inventano il complotto e aggiungono un altro tassello per cancellare dalla storia i tanti omicidi fascisti. Ferruccio Pinotti e Gianni Santucci siete degni del giornale per cui scrivete, non ci mancherete.

2 agosto 2020

* in copertina un fotogramma del film “San Babila ore 20: un delitto inutile”

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