Presidio sensibile-invisibile

Il 23 ottobre vi invitiamo a scendere in piazza ๐ฉ๐ž๐ซ ๐ข๐ฅ ๐ซ๐ข๐œ๐จ๐ง๐จ๐ฌ๐œ๐ข๐ฆ๐ž๐ง๐ญ๐จ ๐๐ข ๐ฏ๐ฎ๐ฅ๐ฏ๐จ๐๐ข๐ง๐ข๐š, ๐ž๐ง๐๐จ๐ฆ๐ž๐ญ๐ซ๐ข๐จ๐ฌ๐ข, ๐Ÿ๐ข๐›๐ซ๐จ๐ฆ๐ข๐š๐ฅ๐ ๐ข๐š, ๐ง๐ž๐ฎ๐ซ๐จ๐ฉ๐š๐ญ๐ข๐š ๐๐ž๐ฅ ๐ฉ๐ฎ๐๐ž๐ง๐๐จ ๐ž ๐๐จ๐ฅ๐จ๐ซ๐ž ๐ฉ๐ž๐ฅ๐ฏ๐ข๐œ๐จ, malattie cosiddette “femminili” e proprio per questo svalutate e ignorate.

La piazza รจ aperta a chiunque: persone che vivono queste sindromi, associazioni e persone alleate!

Appuntamento alle ore 15 in piazza Duca d’Aosta, davanti al Pirellone (inizio effettivo alle ore 15.30)

Raccogli e porta in piazza le scatole vuote dei tuoi farmaci: rendiamo visibili i costi che siamo costrett* a sostenere mensilmente.

Scegli e prepara la tua maschera (abbiamo pubblicato le immagini da stampare e i tutorial per costruirla). Se ce l’hai, porta con te anche il classico pannello NUDM.

Porta con te un cartello per esprimere quello che pensi o che provi.

Inviaci la tua storia a pdlvulvodinia@gmail.com (firmata o in modo anonimo) e scrivici cosa vorresti dire alle istituzioni della salute: potrai leggerla in piazza o, se preferisci lโ€™anonimato, altre la leggeranno per te.

Aiutaci ad organizzare la piazza e preparare la performance partecipando alle assemblee di NUDM Milano. Sulla pagina FB e sul profilo IG trovi tutti gli appuntamenti.

Se non sei di Milano, lโ€™evento nazionale raccoglie la lista di tutte le cittร  ed รจ in costante aggiornamento:ย https://www.facebook.com/events/303907714844146

Non vogliamo piรน essere invisibili: costrett* a subire un alto ritardo diagnostico prima ed ingenti spese mediche poi; non vogliamo piรน avere a che fare con personale medico impreparato, che svaluta e normalizza il nostro dolore; non vogliamo piรน essere costrette al silenzio, per colpa di una societร  che ancora stigmatizza il dolore delle donne e delle persone con vulva e vagina.
Porteremo in piazza le nostre storie e anche tutte le strategie di sopravvivenza che abbiamo messo in campo individualmente e collettivamente, a causa del disinteresse delle istituzioni. Il problema non siamo noi, i nostri corpi e le nostre malattie, ma lโ€™assenza di diritti e tutele, di sostegno economico e cure da parte dello Stato e del Servizio Sanitario Nazionale.
Vogliamo essere visibili nello spazio pubblico e prendere parola collettivamente per chiedere che venga garantito il nostro diritto alle cure e alla salute. L’unione fa la forza!

Perchรฉ una mobilitazione di Non Una di Meno su questo tema? Perchรฉ รจ una battaglia femminista a tutti gli effetti: siamo di fronte, per l’ennesima volta, ad una forma di violenza istituzionale agita sui corpi delle donne. Non รจ un caso che a non essere riconosciuto e a subire un altissimo ritardo diagnostico sia proprio il dolore che colpisce per lo piรน le persone con vulva e vagina: ciรฒ deriva da una cultura che sopprime la nostra sessualitร  e la conoscenza del nostro corpo, che considera la ginecologia solo a scopo riproduttivo e che, ancora, ci accusa di problemi psicologici per ogni nostro dolore. Retaggio culturale di una tradizione medica patriarcale che ci ha definite prima โ€œistericheโ€ e โ€œpazzeโ€, nel corso dellโ€™Ottocento, e poi โ€œfrigideโ€ nel Novecento, compromettendo il nostro diritto alla salute fisica e psicologica.

Nessun diritto nella storia รจ stato mai regalato: dobbiamo partecipare e impegnarci dal basso per prenderci quanto ci spetta, pretendendo il riconoscimento di queste patologie e la costruzione di nuove tutele per chi ne soffre, ma anche modificando le strutture culturali e socio-politiche che ancora ci opprimono e che incidono sulle nostre possibilitร  di autodeterminazione, facendoci sentire erroneamente โ€œsbagliat*โ€.
Vogliamo che il mondo cambi! Che in esso ci sia spazio per malattie e vulnerabilitร , che sono componenti intrinseche della vita. Ci ritroviamo insieme per rompere lโ€™isolamento in cui alcun* di noi si sono rifugiat*. Abbiamo bisogno di aiuto e sostegno perchรฉ facciamo i conti ogni giorno con il dolore. Abbiamo diritto alla felicitร , nonostante lโ€™esperienza della malattia. Non ci identifichiamo con le nostre malattie, e anzi vogliamo riaffermare il valore delle nostre vite. Lโ€™assenza del Servizio Sanitario Nazionale e dello Stato ci ruba ogni giorno tempo prezioso, energie spendibili altrove, spazio mentale meglio impiegabile, e questo perchรฉ tutto ricade sulle nostre spalle: la ricerca di personale specializzato, i viaggi per raggiungere gli ambulatori, il puzzle delle diagnosi e delle cure da mettere insieme in solitudine e autonomia perchรฉ non esiste un approccio integrato e multidisciplinare, il reperimento dei soldi necessari a curarci o a convivere il meglio possibile con la malattia, ecc. ecc.

Vogliamo tempo per prenderci cura di noi e vogliamo un sistema che si curi di noi!

Non Una Di Meno Milano

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