Aiuti si, aiuti no?

Non c’è ancora nulla di sicuro, in quanto la seduta definitiva sarà lunedì prossimo, ma l’Eurogruppo pare abbia sciolto le riserve sulle modalità di azione nei confronti della Grecia.

Dopo le parole del leader dei conservatori che dichiarava la possibilità di non rispettare le misure di austerity dopo le elezioni, l’Europa non perde colpi.

Secondo le indiscrezioni, infatti, l’Unione Europea darà alla Grecia lo stretto necessario per scongiurare il default e quindi risarcire entro il 20 marzo i 14 miliardi mezzo di obbligazioni.

I successivi aiuti arriveranno solo dopo le elezioni e solo se il nuovo governo rispetterà i patti e varerà riforme strutturali senza le quali, secondo l’Europa, a nulla servono i sacrifici.

Niente default quindi, ma con riserva.

Chissà se la Troika interverrà anche sul tipo di riforme da attuare nel paese. Chissà se il prossimo governo persisterà nel voler cavalcare l’onda della finanza.

Di sicuro i greci non stanno a guardare in silenzio, e, come già dimostrato, non renderanno vita facile all’Europa.

Noi continuiamo ad essere con la lotta greca contro i poteri politici e finanziari corrotti che prima svuotano le tasche facendo uscire dalla porta di servizio la vera politica (intesa come gestione “giusta” della cosa pubblica), e poi fanno entrare dalla finestra la finanza, con i suoi principi incontrastati.

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