Assemblea nella Jabil occupata

Ieri nei reparti produttivi gli operai licenziati della Jabil (ex-Nokia-Siemens), che occupano la fabbrica da quasi un anno, hanno fatto il punto della
situazione e deciso nuove iniziative di lotta.

Prima di tutto è stato ribadito che la ripartenza del sito industriale Jabil-Nokia di Cassina De’ Pecchi, con la riassunzione degli operai e dei lavoratori, è, e rimane…come lo è stato fin dall’inizio, l’unico obbiettivo di questa lotta.

Preso atto della disponibilità e dell’impegno del Sindaco di Cassina De’ Pecchi, la stessa cosa non si può dire per il Governo, la Regione, la Provincia, che invece non hanno finora dato continuità all’impegno preso con il
protocollo d’intesa, anche da loro sottoscritto, che ribadisce la vocazione
industriale dell’area su cui sorge il sito Jabil-Nokia di Cassina De’ Pecchi.

Gli operai e i lavoratori Jabil-Nokia, con appropriate iniziative, ricorderanno alle suddette istituzioni, oltre che alla stessa Nokia, il rispetto degli impegni presi al tavolo ministeriale di luglio quando, con il consenso di tutte le parti, il Ministero dello sviluppo economico si era impegnato a concretizzare la ripartenza produttiva presentando un piano di rilancio industriale attuativo entro 6 mesi.

E’ stata confermata l’unità d’azione con i lavoratori della Nokia, per i quali
l’azienda mantiene il piano dei licenziamenti di massa, anche se per ora non ha spedito le lettere di mobilità tramutandola in 12 mesi di cassa integrazione.
L’unità d’azione e di lotta tra operai e lavoratori Jabil e Nokia, è un muro dove Nokia non passerà con il suo scellerato piano di chiusura dello storico sito industriale di Cassina de’ Pecchi.
E’ ora di presentare il conto al mandante Nokia, che ha venduto i reparti produttivi al killer Jabil, con l’incarico di licenziare la parte più combattiva della fabbrica per poter poi fare tabula rasa licenziando i lavoratori Nokia, pensando che questi se ne sarebbero andati sommessamente a casa in silenzio, licenziati.

Nokia ha fatto i conti senza l’oste, le cose non sono andate esattamente così, ed ora deve rimuovere il suo piano.
Il conto che Nokia deve pagare, è il suo impegno a collaborare con le istituzioni, per rimettere in moto, con altro/i padrone/i il sito industriale che lei non vuole più utilizzare.
In concomitanza dovranno essere riassunti gli operai e i lavoratori Jabil licenziati.

Per raggiungere questo obbiettivo, in assemblea sono state decise iniziative
per la nuova fase di lotta, la cui tempistica sarà resa nota in tempi utili.

RSU e Presidio Jabil Cassina De’ Pecchi 24 novembre 2012

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