[DallaRete] #EscNonSiTocca: occupato il II Municipio
Attiviste e attivisti dell’atelier autogestito di San Lorenzo occupano la sede del II Municipio. Chiedono che il Presidente Gerace e la giunta prendano posizione contro gli sgomberi e la messa a bando degli spazi sociali del territorio.
Siamo le ragazze e i ragazzi di Esc, atelier autogestito di San Lorenzo. Siamo studenti, migranti, precari. Siamo quelli che non hanno scelto, o non hanno avuto la possibilità, di fuggire da Roma, da questa città terribile e stanca, invivibile, impoverita, abbrutita, ostile. Sappiamo chi è stato a rendere così i nostri quartieri: una politica corrotta, inetta e incapace, dentro istituzioni monche, depotenziate e asservite a interessi economici incontrastati, predatori e mafiosi. Siamo quelli che hanno deciso di non arrendersi a questo deserto, ma di trasformarlo. Lo abbiamo fatto, lo facciamo tuttora, insieme a tanti altri, attraverso l’autogestione, i centri sociali, l’uso comune e collettivo di centinaia di spazi, pubblici e privati, abbandonati nella capitale. Spazi che abbiamo sottratto alla speculazione, alla svendita, al mercato; spazi che abbiamo reso anomalie nel tessuto urbano, luoghi in cui la cooperazione prevale sulla competizione, il mutualismo sulla concorrenza, l’accoglienza sul razzismo, l’uso collettivo su quello privatistico, la bellezza sul degrado – il degrado vero, quello fatto di povertà e di solitudine. In questi spazi, abbiamo fatto ciò che la politica e le istituzioni non vogliono o non possono più fare da molto tempo: creare reti di mutualismo, di nuovo welfare dal basso; proporre arte e cultura indipendenti; produrre formazione utile, saperi critici e di qualità; praticare l’accoglienza e l’integrazione dal basso; promuovere la cultura e la pratica dei diritti. In questi spazi facciamo politica, nel senso e nel modo nobili che i partiti e le istituzioni hanno abbandonato da tempo.
Siamo oggi presso il Municipio II, unica istituzione ancora formalmente dotata di rappresentatività politica nella città commissariata, per chiedere una presa di posizione pubblica, netta e inequivocabile, contro questo attacco a Esc e a tutte le realtà collettive e associative del territorio oggi minacciate di sgombero. Ricordiamo al Municipio e al suo Presidente che le istituzioni di prossimità possono, ma soprattutto devono, avere voce e protagonismo nei procedimenti amministrativi che riguardano i territori e chi prova a renderli luoghi migliori in cui vivere, studiare, lavorare. Chiediamo che sia riconosciuto il nostro valore sociale, urbanistico, politico. Chiediamo che si ponga fine alle minacce di sgombero, e che si avvii, anche in vista delle elezioni, una discussione programmatica sui modi possibili di uso collettivo del patrimonio pubblico.
Esc non si tocca!
Roma non si vende!
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