[DallaRete] TAR: rigettata la richiesta di sospensiva dello sgombero del campo di via Idro. Il commento del Naga

12321168_546200938862867_8044391297637327950_nIl Tribunale Amministrativo Regionale di Milano rigetta la richiesta di sospendere la procedura di sgombero del campo di Via Idro non ritenendo sussistere un pregiudizio grave e irreparabile, si legge: “Ritenuto che pertanto non si ravvisa un pregiudizio con carattere di gravità ed irreparabilità in capo ai ricorrenti, posto che agli stessi viene comunque garantito un alloggio nell’immediato, a fronte della precaria situazione del campo di Via Idro, che non consente, per l’incolumità e la sicurezza degli stessi residenti, la loro ulteriore permanenza”.

“Si stabilisce oggi un vero e proprio ribaltamento di prospettiva, non l’ente pubblico che concorda con i cittadini – che hanno sottoscritto un contratto a tempo indeterminato di assegnazione della piazzola in Via Idro – il percorso di uscita e di integrazione alloggiativa definitiva ma l’ente pubblico che, al più, “aiuta” gli abitanti che ha allontanato.

Ed è solo a seguito di un tale ribaltamento di senso che diviene possibile che non vengano offerte soluzioni abitative stabili e a tempo indeterminato, come previsto nelle “Linee Guida Rom, Sinti, Caminanti” approvate nel 2012 (e poste a base della delibera di sgombero), ma “spazi” destinati in via precaria e contingente in strutture di emergenza residenziale.

Tali Linee Guida, tra l’altro, prevedevano varie opzioni: dall’edilizia sociale in abitazioni ordinarie pubbliche (case popolari), al sostegno all’acquisto o all’affitto di abitazioni ordinarie private, all’autocostruzione, all’affitto di casolari o cascine di proprietà pubblica in disuso, ad aree sosta per i non stanziali, alla regolarizzazione della presenza di roulotte in aree agricole di proprietà, alle micro-aree attrezzate, alla messa a norma di abitazioni preesistenti.

La sentenza non la condividiamo e stiamo quindi già valutando con i nuclei familiari di Via Idro di presentare ricorso per l’appello cautelare al Consiglio di Stato” dichiara Pietro Massarotto, presidente del Naga.

Il Naga continuerà, in ogni caso, a battersi perché i diritti di TUTTI i cittadini di questa città vengano rispettati, continuando a ritenere che i progetti interculturali si fanno insieme ai soggetti interessati oppure non esistono.

Su sito del Naga l’ordinanza: www.naga.it
Info: 349 160 33 05 – naga@naga.it –

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *