Expo 2015, Abusiva la Società di Vigilanza del Cantiere

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da MilanoX.eu

Sono quelli che devono vigilare sul cantiere, controllare chi entra e chi esce, verificare che chi si sposta nell’area abbia le autorizzazioni per farlo. Peccato che questi controllori non avessero alcun requisito per farlo, erano/sono degli “abusivi”. L’Esposizione universalmente più sgangherata della storia ci regala anche queste perle di comicità: verrebbe da ridere se la situazione non fosse drammatica.

Questi i fatti: la CMC, la potentissima cooperativa rossa ravennate vicina al PD, vince l’appalto per la rimozione delle interferenze (pulizia e messa in sicurezza del cantiere). La vigilanza del cantiere non armata (il servizio di controllo di persone e mezzi, accessi al cantiere, sicurezza) viene affidata dalla CMC alla Pegaso srl. Azienda che però ha il brutto vizio di ritardare il pagamento dello stipendio ad alcuni lavoratori. Da qui parte la segnalazione della Cgil alla Prefettura, che indaga e scopre che la Pegaso srl, oltre a non pagare tempestivamente gli stipendi, non ha neanche le necessarie autorizzazione per fare quel tipo di lavoro all’interno del cantiere Expo. Sono insomma degli abusivi che controllano che non ci siano abusivi nel cantiere. Parte così la segnalazione ai magistrati milanesi e poi la richiesta di Expo spa a CMC di affidare i lavori a un’altra azienda.

Controllare chi entra ed esce da un cantiere non è operazione banale. Se a Milano la ‘ndrangheta controlla i buttafuori e la sicurezza nei locali e nelle discoteche, lo stesso può avvenire in altre situazioni dove girano soldi, come Expo. Il progetto c’era (e probabilmente c’è ancora). A descriverlo è il pm Alessandra Dolci durante la requisitoria di una parte del Processo Infinito, quello con rito abbreviato per 119 imputati. Si tratta di alcune intercettazioni contenute nell’inchiesta Bad Boys che nel 2009 ha smantellato le cosche di Cirò Marina attive nel varesotto. L’intercettazione, letta dal pm, riguarda l’affiliato Emanuele De Castro: «siamo interessati alla sicurezza di Expo, poco poco ci vorranno minimo 500 persone. Cinquecento uomini di sicurezza». Risponde il boss Vincenzo Rispoli: «se tu su un appalto di questo ci guadagni 5 euro l’uno al giorno vedi che cifre che si fanno». Poi la discussione si sposta sul come ottenere gli appalti. «Un appalto diretto è impossibile che ce lo danno a noi, quindi abbiamo bisogno di una serie di ditte tra virgolette pulite».

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