[DallaRete] Tavolo spazi sociali – Comune: le parole di Pisapia, Arci e la convocazione

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Spazi sociali come risorsa per la città, sgomberi come non soluzione alla precarietà delle realtà autorganizzate, necessità di un percorso aperto e trasparente per sperimentare soluzioni innovative per gli spazi sociali, prendendo ad esempio altre città italiane ed europee. Sono questi i temi al centro delle dichiarazioni diffuse negli ultimi giorni in riferimento al gruppo di lavoro sugli spazi sociali proposto dal Comune. Qui sotto le parole di Pisapia, Arci e la convocazione.

La dichiarazione di Giuliano Pisapia

“Trovare una soluzione” per “evitare gli sgomberi” dei centri sociali “ma nel rispetto delle regole”. E’ l’ obiettivo indicato dal sindaco Giuliano Pisapia, oggi su Telelombardia. “I centri sociali – ha detto il sindaco – sono una realtà importante, di aggregazione di giovani, di cultura alternativa, di rapporti con la cittadinanza, sono una risorsa per la città, ma hanno anche una volontà di piena autonomia. Il Comune non intende sgomberare, anche perché non decide
gli sgomberi:  c’è un tavolo e il Comune fa le sue osservazioni, ma poi non è compito del Comune. Noi cerchiamo di trovare una soluzione che possa dare spazio a tutte le realtà sociali della città. Per questo – ha rimarcato – ho voluto che si aprisse un gruppo di lavoro a cui hanno già aderito Arci, Camera del Lavoro, la comunità di Sant’ Egidio e quella di don Gino Rigoldi, aperto a tutti per fare un percorso, per trovare una soluzione che eviti gli sgomberi, perché non si risolvono i problemi con gli sgomberi, ma dia alternative, però nel rispetto delle regole”. Quanto alle critiche giunte dall’ ex vicesindaco Riccardo De Corato, “De Corato poi non ha risolto nessun problema perché alla fine quelli che hanno occupato allora ci sono ancora adesso”, ha detto Pisapia.

 

La dichiarazione di Emanuele Patti, Arci

Il 3 maggio 2011 in piena campagna elettorale come Arci assieme a tante altre realtà sostenemmo una iniziativa dal titolo Milano come Berlino e sul volantino che la promuoveva c’era scritto:”eppure non ci vuole molto per diventare una città europea come altre. Come Berlino, Parigi, Londra, Amsterdam o Barcellona. Non costa nulla, basta cambiare politica. A Milano c’è spazio! Per stare insieme, per fare cultura, per la creatività.
Il riuso sociale di aree dismesse e abbandonate fa: zero consumo di suolo, una città più bella, viva, sicura e sostenibile, aperta alla cultura e con più lavoro.”

Oggi dopo due anni di fatto leggo con soddisfazione che questo tema lo si vuole prendere davvero in carico, proponendo alle forze sociali e aggregative di questa città un tavolo operativo di confronto, su questi temi: riuso sociale degli spazi dismessi, sfitti e l’idea di trovare soluzioni utili alla coesione sociale e per i giovani e creativi.

Però ora è necessario che in tanti si sentano e credano di poter dare il loro contributo. Milano è attraversata e abitata da tante risorse, intelligenze, idee, di culture e provenienze diverse, ma che quando sanno produrre e lavorare assieme, nel rispetto delle autonomie e delle diversità, sanno fare innovazione e cambiamento, quello serio.

Per questo c’è bisogno tanto di confronto, tra tutti.
Abbiamo bisogno di dare un tetto alle tante idee che circolano nella nostra città, perché solo così possono trovare una relazione con il territorio e con il cambiamento che vogliono e praticano.

Abbiamo bisogno delle associazioni, come delle cooperative, dei sindacati, delle organizzazioni giovanili e delle Comunità, della politica, dei realtà informali e dei centri sociali.

Con una avvertenza, non c’è una situazione che è più importante di un’altra, non c’è una pratica migliore di un’altra, ma sicuramente c’è bisogno che tutti gli attori siano in campo.
Per questo leggo positivamente le dichiarazioni di Pisapia sui Centri Sociali come risorsa della città. Come Arci abbiamo pratiche diverse e spesso anche obbiettivi diversi ma siamo sempre stati contrari agli sgomberi crediamo ci siano altri percorsi praticabili, come abbiamo visto in tante altre città europee e non solo.

Così come leggo con favore il comunicato di Macao, altra esperienza importante che oggi di fatto sembra accettare la sfida, a patto che si rimanga “ all’interno di un discorso che sia pubblico, aperto, disponibile all’ascolto ed al confronto e, sopra ogni cosa, coraggioso”.

Bene spero però che questo tavolo parta con tutti gli argomenti al centro e tutti allo stesso livello.
Per dire magari fra qualche mese Milano come Milano e non più come Berlino!

La convocazione

SPAZI. GIOVEDÌ 3 LUGLIO PRENDE IL VIA IL PERCORSO APERTO ALLA CITTÀ Milano, 1 luglio 2014 – Come annunciato nei giorni scorsi, l’Amministrazione Comunale avvia un confronto pubblico, aperto alla Città e alle tante realtà sociali milanesi, sull’assegnazione e rivitalizzazione degli spazi sfitti ancora presenti in città. L’obiettivo è quello di continuare il lavoro svolto sino a questo momento per rendere questi spazi pubblici vivi e luoghi di aggregazione cittadina. L’avvio di questo percorso si terrà giovedì 3 luglio alle ore 19 alla Fabbrica del Vapore in via Procaccini 4. Lo comunicano Paolo Limonta Ufficio Relazioni con la Città e Alessandro Capelli Delegato alle Politiche Giovanili.

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