[News] Alberghiero Carlo Porta – Le divise non le vogliamo!

Is10721079_10152720890382964_1429321156_ntituto alberghiero Carlo Porta, Milano.
Alla fine anno scolastico 2013/14, all’ insaputa degli studenti, la presidenza impone l’uso della divisa scolastica per accedere giornalmente alle lezioni a partire dall’anno 2014/15
La notizia fa subito scalpore, non solo all’interno della scuola, anche sui quotidiani nazionali dove il preside elogia ripetutamente la sua iniziativa.
Al contrario gli studenti sono in gran parte indignati, di mettersi in divisa in una scuola pubblica non se ne parla, chiedono spiegazioni ai professori che a loro volta risultano sostanzialmente poco informati sull’argomento.
La divisa riscontra molteplici problemi.
I primi e piú gravi sono quelli economici, la divisa deve essere acquistata obbligatoriamente nel negozio “Manzoli s.r.l.” indicato dalla direzione, che propone le medesime divise di altri negozi ma ad un prezzo molto piú elevato. Dato che il completo sarà indossato giornalmente, uno solo non puó bastare perché necessita il cambio; oltre al prezzo iniziale per l’acquisto delle divise si aggiunge il costo fisso della lavanderia in quanto confezionate completamente in fresco lana impossibile da lavare in casa.
Molte famiglie non possono permettersi una divisa che arriva quasi ai 200 euro figuriamoci due e la lavanderia.
La discriminazione socioeconomica causerebbe umiliazione a parecchi studenti mettendone in evidenza le difficoltà private: famiglie con disagio economico sarebbero soggette ad ulteriori sacrifici fino all’eventualità di ritirare i propri figli da scuola.
Altri ancora i disagi a cui gli studenti saranno obbligatoriamente sottoposti, dato che la divisa dovrà essere indossata a casa.
Per le ragazze la divisa sarà composta da tailleur con gonna dall’estetica poco gradevole e scarpe scomode in plastica, il problema più evidente sarà il clima, le molte studentesse che provengono da comuni e zone limitrofe a Milano compiono giornalmente viaggi molto lunghi sui mezzi pubblici, vittime del freddo nella maggior parte dei mesi, dalla difficoltá di mantenere intatte le collant.
Enormemente palese la discriminazione religiosa imposta alle ragazze di altre fedi che non permettono determinati indumenti.
Nei mesi piú caldi gli studenti patiranno il caldo rinchiusi nella loro divisa in fresco lana.
Parlando con gli studenti l’omologazione del singolo individuo li spaventa, non sarebbero piú adolescenti ma marionette senza la possibilità di espressione, la divisa porta con se un appiattimento mentale, una situazione di grave disagio, disinteresse e avversione per la scuola.
Negli anni di scuola ci hanno insegnato come le grandi dittature hanno ottenuto il controllo di interi stati partendo dal’imporre il vestiario, proprio ora la scuola che ci ha attentamente istruiti vuole fare lo stesso:
Mussolini fu il primo a costringere l’utilizzo del grembiule all’interno delle scuole.
A noi suona scandaloso un simile obbligo dato che non frequentiamo una scuola ne militare ne privata.
Come collettivo abbiamo fatto una raccolta firme dove risulta una grande percentuale di studenti, e quindi di famiglie, contrarie alla divisa.
Chiediamo la sospensione dell’iniziativa, nel caso la richiesta non venisse accolta pretendiamo l’acquisto della divisa in qualsiasi negozio specializzato senza subire penali e sospensioni, esigiamo che la scuola ci metta a disposizione spogliatoi accessibili in orario scolastico, dove poterci cambiare prima e dopo le lezioni, penalizzando ovviamente la prima e l’ultima ora di lezione giornaliera.
Nel malaugurato caso le nostre istanze non vengano accolte e prese in considerazione sarà cura dello scrivente informare tutti gli studenti per attuare forme di lotta coinvolgenti le famiglie ed i media.

Collettivo Carlo Porta
Rete Studenti Milano

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