NO TAV: ATTIVISTE E ATTIVISTI SOTTO PROCESSO, “NO ALLE UDIENZE NELL’AULA BUNKER”

unanno_non-si-arrestaDa Radio Onda d’Urto

 

“Non lasciamoli soli”. Dietro questo slogan oggi, venerdì 1 febbraio, attiviste e attivisti  si sono ritrovati al carcere Le Vallette di . Dentro, nell’aula bunker riesumata per l’occasione dalla Procura piemontese, si teneva una nuova udienza del  contro una cinquantina di No Tav arrestati e denunciati a gennaio dell’anno scorso nell’ambito del teorema. Il dibattimento vero e proprio inizierà solo il 14 febbraio: l’udienza di oggi è stata fissata solo per alcune motivazioni tecniche legate all’accorpamento di diversi tronconi della cosiddetta inchiesta. Il motivo, vero, dell’appuntamento di oggi è invece simbolico e politico: convocare tutti gli imputati, non al palazzo di giustizia come normalmente accade, ma proprio nell’aula bunker del carcere delle Vallette, inaugurata vent’anni fa durante i processi contro i movimenti armati e rivoluzionari e utilizzate poi per dibattimenti di mafia e ndrangheta.

Oltre agli imputati in aula c’erano decine di solidali. Le proteste sono iniziate subito, perchè il presidente della Corte aveva già iniziato l’appello mentre buona parte degli imputati non era nemmeno in aula, perchè bloccato dai controlli identificatori degli agenti. I No Tav hanno poi letto un comunicato che, nelle prime righe, vedeva scritto: “La scelta di spostare il processo in questa aula bunker è in sintonia con l’ondata repressiva sostenuta e legittimata dalla campagna mediatica finalizzata a demonizzare il movimento No Tav”. Subito dopo hanno lasciato l’aula. All’esterno le proteste sono continuate perché la cancellata era rimasta chiusa e quindi una parte dei No Tav era dovuta restare all’interno del perimetro, mentre tanti altri solidali li attendevano fuori.

Dall’interno dell’aula bunker Maria, attivista No Tav.

Clicca qui per il video della lettura collettiva del comunicato.

Qui, invece, il video della carica all’esterno dell’aula-bunker.

Un altro video della carica.

Il processo segue di poche ore le ultime esternazioni del ministro Passera, che presentando l’ennesimo “progetto definitivo” del Tav è riuscito in una frase sola a dire sia che “il Tav non danneggia l’ambiente” e che “porterà sviluppo e lavoro, specie in Val di Susa”.

Il commento di Massimo Zucchetti, docente di Impatto Ambientale al Politecnico di Torino e del movimento No Tav.

A Torino nel frattempo prosegue la mattinata: dopo essere usciti collettivamente dall’aula bunker imputati e presidio solidale hanno dato vita ad un corteo intorno al carcere delle Vallette, tentando di trovare un punto nel quale essere il più visibili possibile dai detenuti.

Sempre Maria, del movimento No Tav, ci propone un breve resoconto della mattinata di mobilitazione.

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