Ruspe nei parchi: Expo cambia canale?
Non si ferma la protesta contro la via d’acqua di Expo, un canale di cemento lungo 20 chilometri che rischia di tagliare la cintura verde dell’ovest milano: Parco Pertini, Trenno Bosco in Città e Cave. A Gallaratese e al Trenno presidi partecipati da centinaia di cittadini hanno bloccato le ruspe, imponendo alla Giunta Pisapia un ripensamento dell’intera opera che parte dal sito di Rho-Pero e arriva al Naviglio in pieno Parco Agricolo Sud Milano. La protesta dura da circa un mese, tra assemblee al Gallaratese e a Baggio, volantini, striscioni e scritte apparsi tra San Siro e 4° Cagnino e diversi flash mob a cui hanno partecipato anche anziani e bambini (https://www.youtube.com/watch?v=qEhXDIpUz4g).
Al Parco delle Cave invece, i lavori condotti da due enormi escavatrici sono iniziati e le proteste dei cittadini sembrano più limitate, mentre diverse associazioni come Amici di Cascina Linterno e Arcieri, si sono dette favorevoli all’opera. Nel giro di poche settimane però, Expo spa e i consiglieri del PD delle zona 7 e 8 sono passati da un ‘ormai è troppo tardi’ alla richiesta di incontro coi cittadini che ieri sera hanno protestato rumorosamente sotto le finestre di via Rovello al Cordusio (https://www.youtube.com/watch?v=hmyDUN5_3ls) dove trovano spazio gli uffici di Giovanni Confalonieri, consulente esterno della Giunta e responsabile dei rapporti tra Expo e Comune di Milano. Visti i precedenti, però, molti cittadini diffidano ormai apertamente della maggioranza mentre diversi attivisti arrivano fino a dichiarare esaurito il mandato elettorale e la fiducia conferita ai consiglieri di PD, SEL e Sinistra per Pisapia due anni e mezzo fa. Due settimane fa infatti, mentre erano impegnati in un presidio sotto Palazzo Marino e in colloqui con Basilio Rizzo, le ruspe avevano sfregiato il Parco di Trenno di fianco al Cimitero Inglese in via Cascina Bellaria.
Questa sera, nonostante la pioggia battente, una fiaccolata ha accompagnato da Bonola fin sotto le finestre di palazzo Marino una delegazione del Comitato No Canal che ha incontrato i vertici del Comune. Bocche cucite all’uscita anche se domani, venerdì 20 Dicembre, un incontro analogo si terrà nella sede del Consiglio di zona 7, competente per i tre parchi interessati dal canale e dalle opere di servizio: aree sosta, vialetti, panchine, telecamere, impianti di illuminazione e fognature. Una colata di cemento, faretti, telecamere e asfalto che il parere della Soprintendenza ai beni culturali descrive come ‘altamente impattante per il paesaggio’ condizionando il suo nulla osta a precise condizioni.
Il gruppo Sinistra per Pisapia intanto, si è sfilato dalla maggioranza, e diversi suoi esponenti hanno partecipato ai presidi dei cittadini mentre Fedrighini dei Verdi di zona 8, ha fornito aiuto e supporto istituzionale alle istanze dei cittadini per il Parco Pertini. Anche i 5stelle hanno partecipato ai presidi, rigorosamente senza bandiere, con un’interrogazione parlamentare che ha messo sul chi va là esponenti dello stesso Governo. Voci di corridoio parlano di scricchiolii anche in casa PD e di telefonate seccate da Roma dove al monolitico no espresso dall’avvocata Ada Lucia De Cesaris, vicesindaco, alle richieste di Italia Nostra e Centro Forestazione Urbana del Bosco in Città, si sono sovrapposte altre voci preoccupate per la composizione e il grado di opposizione raggiunto dalla protesta: al 90% elettori e sostenitori della Giunta. C’è chi ha visto l’intervento del Sindaco Pisapia al recente congresso milanese di SEL come sintomo di un malessere crescente, visti i preoccupanti tagli di trasferimenti statali alle casse esangui di Palazzo Marino.
Gli attivisti di Trenno, Baggio e San Siro, tra le cui file non mancano diversi dipendenti del Comune di Milano, chiedono innanzitutto un tracciato completo dello scolo e delle opere di servizio, che soprattutto al Parco delle Cave dietro la via Fratelli di Dio, superano di gran lunga gli 8 metri di larghezza previsti dalla sezione del canale. Il tracciato, più volte chiesto dai cittadini ai consiglieri di zona 7, non è stato ancora ufficialmente consegnato ai comitati, mentre per al parco di Trenno un presidio fisso giornaliero che dura da 3 settimane ha convinto la Maltauro spa (azienda che si è aggiudicata l’appalto) a spostare mezzi e uomini in via Cancano, al Parco delle Cave, lì dove i lavori di sbancamento e le enorme paratie di ferro hanno sollevato enormi dubbi sulla reale dimensione dell’opera.
Il cantiere per il canale oltre che a dividere i parchi ha creato un solco profondo a sinistra. Molti dei cittadini attivi contro l’‘expo ruspe nei parchi’ sono gli stessi che due anni fa avevano fatto campagna elettorale per il Sindaco, indignati per la sconfessione dei valori di condivisione e partecipazione più volte sulla bocca di chi oggi occupa gli uffici che danno su piazza San Fedele. Così, il canale vie d’acqua da una questione di quartiere sta diventando il più duraturo movimento di protesta contro le deliberazioni della maggioranza.
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