Blitz gli uffici del San Raffaele – La pandemia non è uguale per tutti. Una vita vale più di 450 euro!
Mentre incurante del grottesco a fronte dei 182 morti di oggi, il Presidente Fontana annuncia l’imminente passaggio della Lombardia a zona arancione e mentre quotidianamente si diffondono notizie sul business dei tamponi privati, su un sitema di tracciatura in tilt e sugli ospedali sotto costante e continua pressione negli ultimi giorni si è anche diffusa la notizia che il San Raffaele, in piena emergenza sanitaria nazionale, avrebbe predisposto visite a domicilio per i sospetti malati Covid a ben 450 euro anteponendo ancora una volta i profitti alla tutela della salute collettiva. Per questo attivisti e attiviste della Brigata di solidarietà popolare Milano Sud hanno esposto cartelli e striscioni davanti agli uffici dell’ospedale privato.
Questo il comunicato sull’iniziativa di oggi.
La Brigata di solidarietà popolare Milano Sud ha manifestato oggi con cartelli e striscioni davanti all’Ospedale San Raffaele di Milano per denunciare come la sanità privata convenzionata tragga profitto dall’emergenza sanitaria, mentre la sanità pubblica fatica a rispondere adeguatamente ai bisogni della popolazione.
E’ di qualche giorno fa la notizia che per i pazienti Covid l’azienda ospedaliera del gruppo ospedaliero San Donato ha organizzato visite a domicilio al costo di 450 euro e colloqui telefonici e online a 90 euro.
L’azienda sanitaria offre a domicilio, e a pagamento, esami fondamentali per tenere sotto controllo il virus che nella sola regione Lombardia ha ucciso quasi 20 mila persone, mentre – secondo i dati diffusi dall’agenzia di stampa AGI – sarebbero solo 46 le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) attivate in Lombardia rispetto alle 200 preventivate. Prelievo ematico, radiografia toracica e misura della saturazione solo per chi se li può permettere, insomma.
“In Lombardia gli ospedali privati convenzionati ricevono il 40% dei fondi pubblici*, sottraendo risorse a quella pubblica. Ma così la salute non è più un diritto inalienabile per ogni persona ma un privilegio elitario riservato a pochi, in pieno contrasto con quanto è scritto nella nostra Costituzione – dichiarano gli attivisti e le attiviste della Brigata di solidarietà popolare Milano Sud, che da marzo scorso fornisce in collaborazione con Emergency la raccolta e distribuzione di cibo e beni di prima necessità alle persone più bisognose del quartiere, oltre a fornire servizi a bassa soglia.
“Ancora una volta contestiamo le politiche sanitarie del governo della Regione Lombardia. Il San Raffaele è uno dei tanti ospedali privati che rappresentano la cosiddetta ‘eccellenza’ lombarda, una eccellenza che lucra sulle malattie e sui malati. In un perido di crisi economica, sociale e finanziaria abbiamo bisogno di una sanità pubblica e gratuita, accessibile e laica, una sanità che guarda al bene collettivo e alla cura delle persone più bisognose e fragili”.
* “Non sta andando tutto bene – Dossier collettivo sulla pandemia nel bresciano”
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