Comunicazione pubblica della redazione di MilanoInMovimento in risposta alle accuse di sciacallaggio legate all’incendio del campo di via Sacile

In seguito alle reazioni della Consulta Rom e Sinti al video pubblicato da MilanoInMovimento in merito alle dinamiche dell’incendio di mercoledì mattina al campo Rom di via Sacile, sentiamo l’esigenza di chiarire pubblicamente le ragioni che hanno mosso le nostre scelte redazionali.

La decisione di dare voce alla testimonianza di Paul Polansky è stata determinata solo ed esclusivamente dalla volontà di fare informazione riguardo ad un fatto che riteniamo di pubblico interesse. Consideriamo pertanto prive di fondamento e fortemente diffamatorie le affermazioni con le quali si paragona allo “sciacallaggio” della Lega, avvenuto il giorno dopo l’incendio con una conferenza stampa ai margini del campo, il lavoro di chi ha l’esclusivo obiettivo di cercare chiarezza su quanto accaduto, facendo informazione. Ugualmente non possiamo accettare le dichiarazioni di chi ci accusa di “cavalcare in modo irresponsabile le disgrazie dei rom per una” nostra “visibilità”.

Raccogliere e diffondere la versione dei fatti di uno dei testimoni che erano presenti al momento dell’incendio rientra per noi nel diritto di cronaca, quindi rispediamo al mittente ogni accusa di strumentalizzazione mediatica della vicenda. Riteniamo altresì che la diffusione della testimonianza di Paul Polansky non possa essere considerata nè un ostacolo alla risoluzione dell’emergenza della comunità rom, nè una fonte di “confusione” su una vicenda che sarà oggetto di accertamento da parte delle autorità competenti.


 La Redazione di MilanoInMovimento

Per conoscenza: le dichiarazioni della Consulta nei giorni successvi all’incendioINCENDIO CAMPO ROM, CONSULTA: “EVITIAMO SCIACALLAGGI E STRUMENTALIZZAZIONI” “Sul rogo di una parte del campo di rom rumeni di via Sacile di giovedì scorso si sta creando un po’ di confusione che non aiuta ad affrontare in modo positivo l’emergenza di questa comunità.Intanto chiariamo alcuni aspetti riguardo alle presunte modalità dell’incendio. Noi conosciamo e  accettiamo la versione che ci hanno dato i rappresentanti della comunità: si è determinato per cause accidentali (un rom ha lasciato una candela accesa dopo essere uscito alle 5 per andare al consolato rumeno). Sulle altre versioni che gettano luci ambigue sul fatto noi chiediamo che si faccia chiarezza da parte delle istituzioni, per evitare speculazioni o peggio. Con lo stesso spirito chiediamo che si sappia con certezza quanto tempo è passato dalla chiamata – non dal momento in cui l’incendio è iniziato – ai pompieri e il loro arrivo, tenendo conto che la caserma di piazzale Cuoco è a 800 metri dal campo, perché nel rogo le famiglie coinvolte hanno perso tutto quello che avevano, dai documenti agli effetti personali”. E’ quanto si legge in una nota diramata dalla Consulta rom e sinti di Milano.
“Per quanto riguarda poi l’intervento dell’amministrazione, la Consulta ha apprezzato non solo la presenza nel campo degli assessori Majorino e Granelli nello stesso pomeriggio, ma soprattutto il radicale cambiamento di atteggiamento e di impostazione politica che abbiamo verificato nell’incontro che si è tenuto il giorno dopo promosso dagli stessi assessori, con il consiglio di zona e i dirigenti del settore. L’impostazione dell’amministrazione di confronto e dialogo con le comunità, oltre che con le associazioni di volta in volta interessate, è per la Consulta determinante per una soluzione positiva di quella che per troppi anni è stata una presunta emergenza che ha prodotto danni profondi non solo nelle comunità rom e sinte ma anche nel senso comune dei cittadini, fomentando la discriminazione e il pregiudizio.
La consulta Rom e Sinti di Milano ritiene importante  che ci sia grande attenzione da parte di tuttiperché i passi che di volta in volta si compiono vadano nella giusta direzione. Per questo come giudichiamo un triste sciacallaggio quello della Lega che visita il campo bruciato, così riteniamo dannose e estremamente controproducenti posizioni che alimentano sospetti o cavalcano in modo irresponsabile le disgrazie dei rom per una propria visibilità”.


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