Covid19 – Milano non dimentica
Dopo Bergamo, nuova contestazione alla gestione lombarda dell’emergenza.
Oggi, come in altre piazze d’Italia, tipo quella di Roma dove ogni regola di distanziamento sociale è saltata e i leader dell’opposizione si sono fatti fotografare senza mascherina, la destra si è fatta vedere anche a Milano. In piazza Duomo per l’esattezza.
Non erano tantissimi, sicuramente meno di altre piazza che si sono radunate in Duomo in questi giorni.
L’attesissimo Fontana, alla fine, non si è fatto vedere.
Al suo posto c’era Gallera che, incurante della vergogna e del ridicolo, ha ripetuto lo stesso mantra che ripete ormai da settimane come un disco rotto in difesa dell’eccellenza lombarda.
“Dimissioni, dimissioni!” ha scandito il popolo di destra presente in piazza a un certo punto rivolto al Governo centrale. Forse un tale slogan dovrebbero indirizzarlo anche ai loro idoli indiscussi intoccabili anche di fronte a più di 16.000 morti.
Qualcuno però non ci sta a farsi prendere per i fondelli e così un cinquantina di ragazze e ragazzi che in questi mesi di disastro si sono messi a disposizione della cittadinanza in difficoltà col loro lavoro di volontariato hanno contestato la piazza della destra e la sciagurata gestione dell’epidemia venendo prontamente contrastati dalle Forze dell’Ordine presenti in piazza, che qualche giorno fa, di fronte alle bestialità degli arancioni del Generale (?) Pappalardo non c’erano e se c’erano dormivano.
Come a Bergamo, anche a Milano è comparso uno striscione molto molto esplicito su Fontana e le sue responsabilità.
Siamo certi che questa non sarà l’ultima piazza di contestazione alla Regione in una fase in cui, nonostante lo spreco di parole di politici e soloni medici, un sacco di famiglie sono ancora abbandonate a loro stesse a gestire pazienti Covid o post-Covid, in cui trovare un tampone è un’impresa e se si vuole un test sierologico bisogna pagare.
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