La vergogna del contratto della sanità privata scaduto da 14 anni – Lavoratori in piazza

“Eroi!”, “Angeli!”, “Che Dio vi benedica!”, “Siete la prima linea di questa guerra!”, “Campioni!”, “Siete il nostro orgoglio!”, “Guerrieri!”…

Qualcuno se lo ricorda?

Il fiume di retorica riversato sui lavoratori della sanità nei giorni peggiori dell’emergenza?

Si sa, noi italiani siamo degli inguaribili sentimentali, ma abbiamo anche la memoria corta. Molto corta.

E quindi si fa presto a passare dalle stelle alle stalle nel giro di poche settimane.

E così i lavoratori della sanità sono passati dall’essere costantemente sulla bocca dell’opinione pubblica all’essere sostanzialmente dimenticati (quando non insultati dai vari cospirazionisti e negazionisti) nel giro di pochissimi giorni.

Perché si sa, la retorica non costa nulla, ma quando si tratta di aprire il portafoglio beh…quella è tutta un’altra storia!

E così stiamo assistendo a una situazione surreale.

Come scrivevamo settimana scorso il contratto della sanità privata che riguarda circa 100.000 lavoratori è scaduto da 14 anni.

Dopo 3 anni di trattative a giugno si era arrivati a una pre-intesa sottoscritta anche dalle parti datoriali.

Il 30 luglio però, le due associazioni datoriali Aris (vicina alla Chiesa) e Aiop (vicina a Confindustria), rifiutano di firmare il contratto accampando come scusa il fatto di essere in attesa dei 21 accordi regionali in cui le Regioni garantiranno la copertura del 50% del contratto.

In realtà le Regioni non pagheranno direttamente i soldi che dovrebbero andare nelle tasche dei lavoratori, ma dovranno rimodulare le tariffe.

Va ricordato che, a differenza di chi lavora nella sanità pubblica, chi lavora nel privato non si è vista riconosciuta l’indennità Covid.

Oggi quindi ci sono stati presidi di lavoratori davanti a tutte le prefetture d’Italia.

Come sempre, da parte della politica, tanta solidarietà a parole ai lavoratori, ma nei fatti tanta sudditanza nei confronti delle imprese.+

Secondo molti lavoratori il Governo, come arma per sbloccare la trattativa, dovrebbe minacciare il blocco degli accrediti alle strutture private per spingere i datori di lavoro a firmare.

Continueremo a seguire questa vicenda.


Un’articolo di Radio Onda d’Urto sui presidi di oggi

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