Migliaia di antifascisti in piazza a Genova nel giorno della sparatoria razzista di Macerata
Più di 5.000 antifascisti in piazza oggi a Genova.
Fa bene vedere un corteo del genere. Fa bene vedere migliaia di antifascisti in piazza in una giornata tragica come quella di oggi caratterizzata dal raid xenofobo di Macerata dove Luca Traini, ex-candidato alle comunali della Lega Nord ha sparato per le strade della città da un’auto in corsa ferendo sei persone, tutte di origine africana, di cui due in maniera più grave. Una sparatoria razzista anzi…un attentato fascista utilizzando una terminologia tanto cara ai media maistream che però siamo sicuri, oggi non utilizzeranno.
Dicevamo di Genova.
Già dai primi minuti in Piazza De Ferrari si capisce che la giornata sarà importante e la manifestazione molto partecipata. Dalle 2.000 persone iniziali i numeri continuano a crescere progressivamente mentre il corteo si muove arrivando a ben più di 5.000 persone presenti in piazza.
Presenti in piazza non solo i militanti antifascisti, ma anche tantissimi cittadini comuni. Segnale che il lavoro politico in città contro l’apertura della sede di Lealtà Azione ha dato i suoi frutti e che Genova non ha dimenticato l’aggressione a coltellate di metà Gennaio ad opera di Casa Pound.
Davanti alla sede di Lealtà Azione in Via Serra è stato attaccato un manifesto col nome delle vittime dell’estrema-destra degli ultimi anni. Una lunga scia di sangue quasi sempre passata nell’indifferenza dei media.
Il corteo si è poi diretto verso Piazza Alimonda, altro luogo simbolo della città. Qui, il 20 Luglio 2001, durante gli scontri del G8 di Genova perse la vita per mando dei Carabinieri Carlo Giuliani e proprio a pochi metri da Piazza Alimonda ha aperto la sede genovese di Casa Pound.
Un corteo potente in un giornata nera caratterizzata, come dicevamo, dai fatti di Macerata, dalla squallida palude giustificazionista dell’attentatore sui social e dalle sparate di Salvini che invece che rimanere in silenzio incolpa della sparatoria coloro che “aprono ai clandestini”.
Davanti a noi ancora un mese di campagna elettorale…
Di cortei come quelli di Genova probabilmente ne serviranno molti altri.
La piattaforma della manifestazione di oggi:
3 FEBBRAIO 2018 ★ Chiudiamo i covi fascisti e lottiamo contro le politiche fasciste di governo
Prendendo atto della virata a destra in cui versa l’Italia e l’Europa tutta, delle politiche del governo di devastazione sociale, fasciste, xenofobe e di stato che affamano, sfruttano, militarizzano le città, emanano decreti che limitano la libertà di tutte e tutti, aprono le strade alle merci alzando però muri agli esseri umani, costruiscono campi lager in Libia e finanziano guerre.
Prendendo atto dei gruppi di neofascisti che si infiltrano nelle scuole, nei quartieri e nei luoghi di lavoro, aprendo le loro sedi nell’indifferenza dei più, alimentando l’odio razziale, l’omofobia e la guerra fra poveri, alleandosi con la malavita e affrancandosi a poteri economici imprenditoriali.
Scendiamo in piazza perché essere antifascisti significa anche contrastare le politiche di governo fasciste, oltre che i neofascisti:
Nel LAVORO – smontando le politiche precarizzanti, razziste, sessiste che alimentano la concorrenza al ribasso, lo sfruttamento, la ricattabilità, la normalizzazione del lavoro gratuito – forme di neoschiavismo – dai pacchetti Treu al JobsAct – insieme ai lavoratori e alle lavoratrici italiane e straniere contro lo sfruttamento e gli attacchi al diritto allo sciopero e ai diritti sindacali.
Nei TERRITORI – smontando le politiche di devastazione ambientale, insieme alle lotte del Terzo Valico e NoTav, per utilizzare le risorse per il dissesto idrologico mettendo in sicurezza il territorio e per sostenere lo sviluppo di comunità accoglienti, solidali e antirazziste che attivamente mantengono i valori dell’antifascismo, opponendosi ai processi di gentrificazione che stanno attraversando le nostre città.
Nella SALUTE – contro la privatizzazione dei servizi di salute pubblica, rivendicandone la gratuità e l’universalità, contro ogni discriminazione e contro le logiche capitalistiche basate sui guadagni dei privati che trasformano un diritto fondamentale in una merce da consumare; contro l’abbandono delle pratiche di prevenzione fondamentali come le malattie a trasmissione sessuale e le tossicodipendenze, che ad oggi hanno un’incidenza molta alta tra la popolazione giovanile; contro la messa in discussione del diritto all’aborto e per la liberalizzazione di tutti i servizi che lo rendono psicologicamente meno gravoso per le donne.
Per una SCUOLA a misura di studenti e lavoratori, pubblica, gratuita e di qualità, contro il modello autoritario e verticistico istituito dal Decreto Buona Scuola; contro lo sfruttamento della manodopera gratuita attraverso un’alternanza di scuola/lavoro e contro il modello nozionistico e discriminante istituito dai modelli dei Test Invalsi.
Contro il Decreto Minniti Orlando – una legge razziale e repressiva che istituisce un “tribunale speciale” per i richiedenti protezione internazionale, volta a creare uno stato di polizia tacendo il diritto al dissenso e marginalizzando le fasce più vulnerabili della popolazione in nome del decoro (DASPO urbano); contro tutti i decreti che hanno discriminato e permesso ricatti e imposizioni di regimi di sfruttamento neocoloniali dalla Turco-Napolitano alla Bossi-Fini.
Contro le GUERRE e la militarizzazione, contro gli accordi tra gli stati imperialisti che, per interessi economici, depredano le risorse dei territori (ENI) e contribuiscono alla costruzione di campi Lager per il controllo e la chiusura delle frontiere (accordi Italia/Libia) promuoviamo una solidarietà internazionale tra i popoli in lotta e con la lotta NoBorder.
Contro il modello PATRIARCALE rivendichiamo la totale autodeterminazione della donna, contrastiamo tutte le forme di omo e transfobia, opponendoci a qualsiasi forma di violenza di genere attuata sia dalla politica che dalla società, insieme alle compagne e ai compagni che quotidianamente praticano e rivendicano i diritti di genere.
Contro il PIANO CASA e il suo art. 5 che nega agli occupanti l’accesso al diritto agli allacci per le utenze e alla residenza, contro gli sfratti e gli sgomberi, contro la logica razzista del “prima agli italiani” – rivendichiamo case per tutti e tutte, senza alcuna distinzione, e le occupazioni e gli espropri delle grandi proprietà sfitte in mano a banche, finanziarie, chiesa e fondazioni immobiliari.
Tenendo conto delle differenze e divisioni che ci caratterizzano, consapevoli che l’isolamento, la separazione e l’alienazione di questi ultimi decenni e l’incapacità di costruire risposte concrete hanno permesso al fascismo di radicarsi nelle nostre città fomentando paure, violenze e intolleranze, invitiamo tutte le realtà organizzate ed autogestite, tutti i compagni e i cittadini liberi, sensibili, determinati e consapevoli della necessità di contrastare il fascismo con l’autorganizzazione e l’autodifesa militante a partecipare al corteo antifascista del 3 febbraio, senza bandiere identitarie ma dietro ad un unico striscione: GENOVA ANTIFASCISTA.
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