Nascita di un movimento

La marea umana di Milano.

“Non vedevo così tanti ragazzi in piazza dai tempi dell’Onda!” (autunno 2008 quindi). Iniziamo questo articolo con una citazione di un redattore di MiM che ci sembra calzante per descrivere la piazza di questa mattina.

Una vera e propria marea umana, con un’età media bassissima, ha invaso il centro del metropoli. Le dimensioni della mobilitazione sono state clamorose. Più di 100.000 persone sono scese in piazza a Milano.

E che qualcosa stesse rapidamente crescendo fino all’esplosione di questa mattina era percepibile già da qualche giorno, non solo sui social, ma anche nei discorsi delle persone in giro per la città.

E, in fondo, i movimenti sono così…quando stanno per arrivare inizia ad annusarli nell’aria!

Il gigantesco corteo milanese fotografato in Cordusio

Qualche dato a caldo in attesa della mobilitazione di questa sera alle 18 in largo Cairoli.

Il primo sono i numeri della piazza di Milano che, come sull’antirazzismo, dimostra una sensibilità tutta particolare che in qualche modo la accomuna alle grandi metropoli nordeuropee e americane. Milano che, lo ricordiamo con una certa fierezza, sarà probabilmente l’unica città a bissare la mobilitazione anche con una piazza serale.

Una marea umana simile a quella del 2 marzo, ma anche, in qualche modo diversa. Lontana, soprattutto per l’età media dei partecipanti (alla faccia di quelli che dicono che i giovani non si interessano di politica!), dai partiti e da ogni possibilità di “metterci il cappello” in funzione elettorale. Una piazza che chiede con consapevolezza un modello differente e che rilancia la grande Marcia per il clima e contro le opere inutili del 23 marzo a Roma.

In piazza Duomo per la Marcia per il clima e contro le opere inutili del 23 marzo a Roma

La fine del corteo in piazza Duomo

Il secondo elemento è la dimensione di movimento internazionale e globale.

Sono passati solo alcuni mesi da quando Greta Thunberg, giovanissima ragazza svedese, ha iniziato a scioperare da sola ogni venerdì non andando a scuola e protestando davanti al parlamento con un cartello scritto a mano.

L’attenzione è via via cresciuta e manifestazione hanno iniziato a essere segnalate in giro per il mondo fino ad arrivare a questo 15 marzo.

Una dimensione del genere ci porta indietro alla memoria ai tempi della rivolta di Seattle nell’autunno del 1999 e alla nascita del movimento no-global, ma anche alla grande giornata di mobilitazione internazionale contro la guerra in Iraq del 15 febbraio 2003 quando milioni di persone scesero in piazza in tutto il mondo contro Bush e la sua “guerra globale al terrorismo”.

Queste le prime impressioni…in attesa della piazza di stasera.

P.S. Da notare il silenzio social del “Capitano” di solito sempre pronto a blaterare su qualsiasi vicenda.

Non si vede la fine del corteo.Gli studenti sfilano per le vie della città e ricordano ai potenti che il tempo sta scadendo e che presto per il Pianeta ci sarà un punto di non ritorno.#milanostrikefortheplanetFoto di Barbara Raimondi

Gepostet von Milano InMovimento am Freitag, 15. März 2019

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