NUDM Milano: “Che il patrimonio di Genovese sia devoluto ai centri antiviolenza!”
Mentre continua imperterrita lugubre e inarrestabile la conta dei femminicidi quotidiani: l’ultimo di poche ora fa a Pordenone dove un uomo di 33 hanni ha ucciso a coltellate la compagna, in questi giorni molto si è parlato della vicenda di Alberto Genovase, rampante imprenditore milanese arrestato per lo stupro di una 18enne.
Da molte parti e soprattutto da destra, come al solito, si è cercato di sminuire la responsabilità del carnefice utilizzando la solita retorica del “se l’è andata a cercare”. Come se il fatto di partecipare a un party comportasse matematicamente la conseguenza di essere stuprate.
Ieri, 25 novembre, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne e di genere, attiviste e attivisti di Non Una Di Meno Milano si sono presentati sotto la sede legale di Brumbrum.it e Prima Assicurazione di cui Alberto Genovese è il primo azionista.
Qui, attaccando striscioni e leggendo collettivamente un comunicato, hanno chiesto che il patrimonio dell’imprenditore sia interamente devoluto ai centri antiviolenza e alle donne maltrattate.
I dati confermano che col lockdown la violenza di genere è peggiorata con ben 104 femminicidi da gennaio 2020 di cui ben 44 negli 87 giorni del primo lockdown. Un assassinio ogni due giorni.
Anche le violenze sommerese sono aumentate, il tutto come dicevamo, col corollario delle vergognose narrazioni di tanti soloni dell’informazione che si permettono di colpevolizzare la vittima, come a dire: oltre al danno al beffa.
Non Una Di Meno Milano ha rilanciato e sabato 28 novembre sarà sotto la Regione per chiedere:
-una piena garanzia del diritto alla salute.
-un reddito di autodeterminazione e di emergenza.
-per il contrasto della violenza maschile e di genere.
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