Ore d’aria – Seconda puntata
In questo spazio ci prendiamo un po’ di tempo: quello che si può leggere qui è frutto di un lavoro completamente autogestito da parte di alcuni detenuti all’interno del carcere di Opera di coinvolgimento e di raccolta di scritti e poesie.
A volte gli autori si firmeranno altre volte no. Ma questo conta relativamente, quello che conta è che delle parole scritte in una prigione avranno una finestra per uscire. E per una volta senza il consueto protocollo di bollettini sulla brutalità delle istituzioni totali o l’assurdità dell’idea che seppellire vivi degli esseri umani serva a redimerli dalle loro colpe.
No, questa volta leggeremo le parole per come arrivano, senza un tema preciso. E per questo ancora più significative perchè parleranno senza filtri. Secondo i codici del linguaggio poetico o del racconto.
Sarà un piccolo spazio che ritaglieremo, periodicamente e senza scadenze fisse, all’interno della vita quotidiana di Milanoinmovimento.
Perchè anche questo per noi è movimento: donne e uomini che non si arrendono all’abbruttimento del carcere e cercano la libertà attraverso la parola scritta e la poesia.
Giorni infiniti
Giorni infiniti,
attimi dilatati nell’afa
di un’estate prematura.
Il senso del tempo è smarrito,
scomparso, perduto,
senza possibile ritorno.
Nella clessidra delle vita
i granelli di sabbia non fermano la loro caduta,
continuano a scorrere inesorabili.
L’anima come duplice ampolla,
si svuota della speranza
e la rena si deposita nell’oblio della coscienza,
le illusioni si squagliano
come orologi spalmati
sui rami di “Guernica”.
I colori dell’arcobaleno
perdono di intensità,
brillantezza e significato.
I pensieri si fanno grigi,
come le mura che racchiudono
i nostri spiriti sopiti.
Spiragli di cielo, sole ascacchi
e divise tutte uguali,
scandiscono la nostra esistenza,
vite rotte, tinte sbiadite,
esseri spogliati dagli affetti primordiali,
surrogati della macchina giuridica.
Pesci in un acquario,
fiere in gabbia,
rapaci della vita in una voliera angusta.
Carcerati, reclusi, detenuti,
galeotti, forzati, malviventi,
furfanti, criminali, avanzi di galera.
Non più persone ma vuoti stereotipi,
in quella scatola di
lacrime, sbarre e cemento.
A.B.
Pubblichiamo di seguito il cortometraggio di Valentina Sommariva “L’ora d’aria”.
l’ora d’aria from valentina s on Vimeo.
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