Ore d’aria – Terza Puntata

10367131_10205321574214915_8014796673513444066_nIn questo spazio ci prendiamo un po’ di tempo: quello che si può leggere qui è frutto di un lavoro completamente autogestito da parte di alcuni detenuti all’interno del carcere di Opera di coinvolgimento e di raccolta di scritti e poesie. 

A volte gli autori si firmeranno altre volte no. Ma questo conta relativamente, quello che conta è che delle parole scritte in una prigione avranno una finestra per uscire. E per una volta senza il consueto protocollo di bollettini sulla brutalità delle istituzioni totali o l’assurdità dell’idea che seppellire vivi degli esseri umani serva a redimerli dalle loro colpe.

No, questa volta leggeremo le parole per come arrivano, senza un tema preciso. E per questo ancora più significative perchè parleranno senza filtri. Secondo i codici del linguaggio poetico o del racconto.

Sarà un piccolo spazio che ritaglieremo, periodicamente e senza scadenze fisse, all’interno della vita quotidiana di Milanoinmovimento.

Perchè anche questo per noi è movimento: donne e uomini che non si arrendono all’abbruttimento del carcere e cercano la libertà attraverso la parola scritta e la poesia.

Il vagabondo delle stelle (tratto liberamente da un’opera di Jack London)

sono stato marinaio e soldato, viaggiatore ed eremita.

Nella dotta quiete di monasteri sospesi su dirupi

ho meditato sui manoscritti

di volumi immani e ricoperti di muffa

mentre sui pendii sottostanti

contadini si affaticavano fra vigneti e uliveti

riconducendo dal pascolo

le capre belanti e le vacche muggenti.

Assiso a vertiginose altezze su alberi maestri,

sui ponti delle navi

ho scrutato i flutti battenti

dove banchi corallini

emettevano da abissi color turchese iridescenti bagliori.

Ho combattuto in un tempo remoto

su campi di battaglia

in cui la strage non si arrestava col calar del sole

ma proseguiva nella notte quando le stelle brillavano

da distanti picchi innevati scendeva un vento freddo

che non riusciva ad asciugare il sudore della paura.

Sono tornato bambino, quando di domenica,

ascoltavo prediche altisonanti sulla nuova Gerusalemme

sulle pene del fuoco infernale

pieno di meraviglia e di terrore

di fronte allo splendore di Dio.

Nulla si crea dal nulla

non avrei potuto in cella d’isolamento

inventarmi tutte queste visioni

che coprono tanto tempo e tanto spazio:

esse erano nella mia mente

ora stavo apprendendo a percorrere i meandri.

Per secoli e secoli percorsi lo spazio e il tempo

superando il tetto della prigione

libero in mezzo alle stelle.

Mentre attendo in una cella d’isolamento

stretto in una camicia di forza

che la mia vita terrena finisca con una corda al collo

la mia anima si ribella e niente e nessuno riuscirà a ucciderla.

Perchè io sono il vagabondo delle stelle!

Luigi e Pietro

Leggi anche:

La prima puntata: https://milanoinmovimento.com/primo-piano/ore-daria

La seconda puntata: https://milanoinmovimento.com/primo-piano/ore-daria-seconda-puntata

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