Reportage da Ventimiglia: intervista a una solidale di INTERSOS

Continua il reportage da Ventimiglia che vi accompagnerà per tutto Agosto. Andremo a raccontarvi le parole dei solidali che operano sul confine italo-francese, che nonostante una continua e feroce repressione nei loro confronti, continuano ad agire per garantire ai migranti in transito la possibilità di avere un pasto caldo, nuovi vestiti e assistenza legale con la speranza che prima o poi il confine possa riaprire. Questa volta, per tutti e tutte.

In questa sesta puntata vi riportiamo l’intervista fatta a una solidale di INTERSOS, presente sul territorio di Ventimiglia da un anno che ha accesso al Campo della Croce Rossa Italiana. Ci racconterà del suo lavoro con INERSOSS e quello che accade all’interno del campo.

  1. Cos’è INTERSOS e qual è il tuo ruolo all’interno del campo della Croce Rossa Italiana? Da Novembre abbiamo un progetto attivo con INTERSOS, INTERSOS il quale consiste nel monitoraggio di tutte le frontiere del Nord con un’unità mobile. Da gennaio siamo stabili a Ventimiglia con un progetto di protezione dei minori stranierei non accompagnati e di tutti i soggetti vulnerabili. Principalmente forniamo assistenza legale – io sono operatrice legale – e da Maggio si è affiancata l’assistenza medica. Quello che noi facciamo qua è stare in tutti i progetti formali e non formali per dare sostegno ai migranti in transito. I luoghi in cui operiamo principalmente sono: la chiesa di Sant’Antonio, il campo della Croce Rossa, il ponte delle Gianchette e la Stazione. Al campo della Croce Rossa siamo sempre entrati; io sono qui da un anno, prima ancora di Intersos, e ho iniziato come operatrice legale mai della Croce Rossa, ma sempre per soggetti esterni operando comunque all’interno del campo.
  2. Come Il campo della Croce Rossa Italiana gestisce l’arrivo dei migranti e quali sono le condizioni in cui vivono? Il Campo è nato come luogo di transito, quindi già solo per questo ha una forma e uno status giuridico non molto chiaro. CRI1 Nasce come campo di transito per adulti con una capienza nominale di 300 posti, poi visti gli ultimi avvenimenti e le situazioni dei minori stranieri non accompagnati, che non avevano nessun altro luogo se non il ponte delle Gianchette, abbiamo fatto in modo che potessero essere accolti all’interno del campo della Croce Rossa in attesa del campo per minori in transito che c’era stato promesso all’inizio dell’anno. I ragazzi arrivano e non c’è limite di ingresso, a differenza del Campo della Croce Rossa di Como, qua possono entrare tutti. C’è il controllo SPID all’interno, i ragazzi devono lasciare 2 impronte digitali, questo serve all’ufficio della Polizia presente all’interno del campo per verificare se quando i ragazzi sono arrivati in Italia sono stati identificati o no.
  3. Quanta gente c’è ora all’interno del campo? Circa 400. Da oggi in via ufficiale il campo è per adulti, minori stranieri non accompagnati, nuclei famigliari e donne sole. Ci saranno continui ampliamenti del campo e divisione delle aree quindi la capienza nominale probabilmente andrà a crescere.
  4. Come sono le condizioni del campo? A livello base tutti hanno una brandina, viene garantita la colazione,  il pranzo e la cena.  C’è una convenzione tra la Croce Rossa Italiana e l’ASL, per cui c’è un medico tutti i giorni. dal lunedì al venerdì la mattina, però non sono ancora presenti le ostetriche e i pediatri, cosa a cui, mi auguro, provvederanno presto. C’è da Luglio un’operatrice legale fissa che ha a che fare solo con gli adulti. Per agevolare la comunicazione dovrebbero aumentare i mediatori culturali all’interno del campo.
  5. Hai notato delle differenze all’interno del campo rispetto l’anno scorso? Sicuramente l’ingresso, l’anno scorso non c’era l’identificazione attraverso il controllo SPID, poi ci sono state piccole migliorie, ad esempio i gazebo per fare ombra, sembra una cosa stupida ma con il caldo aiuta molto.
  6. In media quanto tempo stanno i ragazzi all’interno del campo? Dipende, tentano di attraversare tutti i giorni il confine, alcuni rimangono qualche giorno, altri stanno li per mesi. È gestito realmente come un campo di transito quindi una volta che escono non ci sono problemi e puoi entrare e uscire quando vuoi.

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