Studenti Mila NoTav, corteo 9 marzo 2012:Video del Blitz al frecciaclub

Oggi,9 marzo 2012, gli studenti milanesi sono scesi in piazza per manifestare contro il TAV, opera inutile e dannosa, contro i tagli fatti alla scuola e per difendere l’articolo 18.

Oggi, giornata in cui il primo ministro Monti ha espresso le 14 ragioni a favore del TAV, gli studenti hanno ribadito a gran voce la loro completa solidarietà agli arrestati, persone che ora sono ingiustamente “messe in gabbia” perché hanno difeso una lotta che parla di tutela del territorio come bene comune. La Val di Susa è luogo di vita, di lavoro e di condivisione di valori quali la difesa dell’ambiente e della salute delle persone.

Contro la corruzione, la speculazione, gli appalti truccati, contro una gestione dei finanziamenti pubblici in favore di pochi potenti,  una trentina di manifestanti appartenenti a studenti MilaNO TAV hanno fatto un blitz al Freccia Club

Allo slogan di “LIBERI TUTTI!” i ragazzi e le ragazze hanno occupato simbolicamente la sala d’aspetto, un chiaro segnale che la divisione tra passeggeri di seria A, che possono permettersi l’alta velocità e passeggeri di serie B, inizia sin dai servizi.

Un’azione contro un’opera che non solo deturpa una valle intera e l’esistenza di chi la vive, ma causa profonde fratture a livello sociale.

Oggi, anche gli operai sono scesi in piazza lanciando lo sciopero generale contro l’abolizione della giusta causa. Abbiamo ritenuto opportuno unirci ad una protesta che chiede l’allargamento dei diritti invece che la loro abolizione.  L’eguaglianza non si raggiunge giocando i diritti al ribasso, ma garantendo sicurezze reali sul lavoro, a partire da chi non conosce malattia, ferie, maternità, tredicesima…

 A Milano la protesta in sostegno dell’articolo 18 assume un significato particolare: Formigoni sta cercando di dribblare la trattativa nazionale e tentando di introdurre i temuti cambiamenti iniziando da una base regionaleContro i dettami della finanza che comanda la politica e impone misure onerose che ricadono sul lavoro e sulle condizioni generali della vita dei singoli, sono state effettuate due azioni a due banche per non dimenticarci che la grave situazione in cui versiamo è causa della speculazione bancaria e finanziaria, un problema che il 99% della popolazione non ha creato, nonostante debba pagarne il prezzo.

Un pensiero va infine alla scuola, martoriata dai tagli prima e dissanguata oggi. La cultura, all’ultimo posto nella classifica di quello che si può salvare. Le scuole cadono letteralmente a pezzi e l’unica proposta che fa il governo è dare loro maggiore autonomia alla  bypassando il sistema delle graduatorie e dando la possibilità ai presidi e alle presidi di agire come dirigenti aziendali e assumere insegnanti a proprio piacimento. Un sistema del genere, in un paese come l’Italia è quanto mai pericoloso perché rischia di aumentare quella logica clientelare caratteristica del nostro paese.

I giovani oggi vogliono un insegnamento di qualità che si può e si deve ottenere allargando la possibilità di accesso alle graduatorie ad altre categorie di insegnanti, come gli insegnanti di italiano come L2 o facilitatori linguistici  e gli insegnanti di sostegno.

 

Oggi in piazza s’è giocata una partita che ha messo in campo il territorio, il lavoro e la scuola, beni comuni da salvaguardare.

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