Teatro Lirico – L’unico danno alla città di Milano è l’incuria e l’abbandono dei beni pubblici

Listener (3)Dopo il comunicato diffuso dal Comune di Milano, nella persona dell’assessore Carmela Rozza, riguardante i presunti danni causati dall’occupazione di due giorni svoltasi all’interno del Teatro Lirico di Milano, sito in Via Larga, riteniamo opportuno, come realtà presenti e partecipanti all’interno dell’occupazione, riferire ciò che noi abbiamo trovato al nostro ingresso nello stabile.

Il teatro si presentava strutturalmente integro, sebbene vi fossero diversi punti danneggiati, da alcuni dei quali si poteva anche scorgere una notevole quantità di lana di vetro, vi erano piccoli crolli in prossimità delle scale, pozze d’acqua stagnante ai piani superiori, evidentemente causate dal distacco del rivestimento catramoso del tetto, sulle balconate in prossimità del tetto vi erano grossi buchi nei muri.

Tutto ciò concerne esclusivamente la parte strutturale, ma veniamo ora al contenuto; nella sala di platea del teatro vi erano cumuli di macerie e altri detriti sparsi in giro che noi abbiamo provveduto a racimolare nei mucchi più grossi, parecchi estintori risultavano, da un ispezione dei manometri, già scarichi almeno per metà, o comunque senza la pressione necessaria ad espellere il contenuto anti-incendio; le cassette di pronto soccorso ritrovate portavano date almeno di sei anni precedenti all’occupazione, dunque qualsiasi medicinale in esso contenute sarebbe sicuramente risultato scaduto, tuttavia all’interno delle stesse non sono stati rintracciati medicinali, ma solo due flaconi di soluzione fisiologica, tra l’altro maldestramente chiusi e quindi inutilizzabili, oltre a un paio di guanti sterili ed un laccio emostatico.

Per quanto riguarda l’impianto elettrico del cantiere esso è stato trovato funzionante ed è risultato sufficiente azionare il contatore per avere illuminazione ed energia elettrica all’interno del teatro; ci teniamo a precisare che come è stato trovato così è stato lasciato il 13 pomeriggio quando siamo usciti, sottolineando che fin dal nostro ingresso ci fossero evidenti danni ad alcuni cavi elettrici nelle sale al primo piano lateralmente al palcoscenico.

Venendo a parlare dei graffiti, ci chiediamo innanzitutto come sia possibile che la cancellazione di 6 scritte (documentate nelle foto del Comune) possa costare migliaia di euro.

Ci domandiamo in secondo luogo quale aggravio alle spese di restauro possano aver apportato le su citate scritte, dal momento che:

“E’ previsto un nuovo rivestimento in tessuto e velluto alle pareti che riprenderà il classico aspetto dei teatri storici; stesso discorso  per i palchi  e i soffitti in gesso e i rivestimenti lapidei di pavimenti e pareti che riprendono i temi storici del Lirico” [dal sito del Comune].

L’ assessore parla poi di danni dovuti alla riapertura degli spazi dopo 15 anni di abbandono.

Come è ampliamente dimostrato dalle decine di foto e video, l’ingresso è avvenuto da uno degli accessi laterali (via Rastrelli) rompendo n.2 lucchetti posti a chiusura di altrettante catene, rimaste indenni e restituite ai tecnici del Comune.

Per quanto concerne l’ingresso da via Larga, sono stati rimossi alcuni punti di saldatura con cui venivano chiuse le cancellate esterne e tagliata la serratura di una delle porte.

Considerato che il costo di un lucchetto si aggira sui 15 euro, riteniamo irrilevante la spesa sostenuta dall’amministrazione per richiudere le porte.

Ci domandiamo come sia possibile preventivare una spesa di euro 20.000 per due lucchetti, una serratura, una cassetta del primo soccorso contenente materiale scaduto e n.2 scritte effettuate sul tetto dell’edificio, considerato che le altre 4 sono fatte su spazi che certamente subiranno restauro totale a prescindere dalle scritte e non saranno certamente alcuni segni in vernice a rendere più difficoltosa la ristrutturazione.

Non volendo dimenticarci di nulla, ricordiamo ai tecnici del Comune che la colla da parati utilizzata per attaccare i manifesti è removibile con acqua calda e spazzole, manovra certamente noiosa ma sicuramente non costosa.

Esprimendo infine perplessità nei confronti dei più importanti organi nazionali di stampa che danno rilevanza a comunicati palesemente pretestuosi senza compiere il benché minimo sforzo nell’accertamento dei dati riportati, affermiamo che le migliaia di euro di danni denunciati sono effettivamente riscontrabili anche solo entrando nel Teatro, e sono frutto dei 15 anni di completo abbandono e degrado in cui versa il Lirico.

Che il Comune non provi a nascondere la sua scellerata politica di gestione degli spazi [di cultura] con 4 scritte su un muro, voi potete pubblicare le foto di un muro con una tag, noi abbiamo decine di foto in cui si vede un teatro di fine ‘700 completamente sventrato e abbandonato.

E questi milioni di euro di danni chi li pagherà? I sindaci e gli amministratori che dal 1999 hanno permesso tutto questo scempio o saranno i cittadini di Milano?

Rete Studenti Milano
Casc Lambrate
Fronte della Gioventù Comunista

 

 

 

 

 

 

 

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