E’ meglio un passato di verdure o un futuro di merda?

Fanatici, estremisti, fissati, paranoici, esagerati…… ecco solo alcun degli aggettivi o dei concetti che, spesso, purtroppo, vengono associati ad una scelta alimentare ( e non solo) vegetariana o, ancor di più, vegana.

Eppure il fenomeno dell’eliminazione di carne e prodotti animali é, a livello mondiale, un fenomeno sempre più diffuso. Come mai?

Partendo dalla mia esperienza, di persona che, per scelta e un po’ per obbligo (viaggiando molto) ha sempre dovuto mangiare un po’ di tutto e soprattutto adattarsi, provero’ a spiegare in breve su cosa si basa la mia scelta.

Prima pero’, é necessario fare una premessa, terminologica e concettuale: le categorie, come sempre, stanno strette e sono riduttive. Si dovrebbe, credo, coniare un nuovo termine per le persone che, come me, fanno una scelta di questo tipo, con modalità e con motivazioni che sono solo in parte associabili a quelle dei “classici” VEG. E che se lo rivendicano con piacere, visto che spesso vedo, e me ne dispiaccio, una forte chiusura e una voglia di radicalità che poco mi appartiene: scelta, anche questa, personale. L’alimentazione non é una religione: é una scelta di vita individuale, proprio come la sessualità, la cultura, lo stile di vita: non tutti sono definibili come eterosessuali o omosessuali: cosi’, a pari modo, credo che a volte le categorie, basate su regole che in fondo poi, non possono e non devono essere uguali per tutti, siano un limite, più che un valore aggiunto.

Tornando al tema di questo articolo, perché a trenta anni suonati si decide di cambiare alimentazione? Ecco alcune motivazioni:

1. Mangiare carne e protenine animali non é necessario. Questi alimenti sono infatti un buon compendio ad una dieta variata, ma le stesse sostanze (protenine, grassi etc) possono essere trovati anche in altri alimenti.

2. Carne e proteine animali (uova, burro, formaggio) sono ricchissimi non solo di grassi “cattivi” (ovviamente se assunti in grandi quantità) ma anche di elementi nocivi, sostanze conservanti, ormoni (nel caso della carne): un consumo limitato di questi alimenti é dunque, a livello medico, fortemente consigliato.

3. Spesso con una dieta basata su questi alimenti (formaggi o salumi, bistecche, latte) ci si “dimentica” che esistono altri nutrienti fondamentali e benefici per l’organismo: nel mio percorso personale é stato cosi’, un bel pezzo di formaggio era più facile e più immediato piuttosto che un piatto di farro, di legumi o cereali. Il risultato era che nella spesa non mancava mai la mozzarella ma non c’erano mai prodotti come legumi, cereali o semi (noci, mandorle), che sono assolutamente obbligatori per una dieta sufficientemente variata.

4. L’impatto della produzione di prodotti animali (carne, latticini e uova, ma anche pelli e altri materiali) é devastante per l’ambiente, come si vede da questo video ( http://www.youtube.com/watch?v=3xxFDhz9Ro0&feature=share) e da tanti altri documenti attendibili e provati che si trovano in rete. La scelta di non sensibilizzare l’opinione pubblica su questo impatto é giusitifcato dal voler mantere modelli di consumo e di produzione come quelli di oggi, per motivi economici. Pensiamo alla benzina: credo che gran parte della popolazione del mondo si renderà conto ben presto che é necessario pensare ad un modello di mobilità alternativo, per poter sopravvivere: bene, é la stessa storia con i prodotti alimentari animali. Nonostante i mass media ci bombardino di pubblicità di macchine, spingendo sempre più per un consumo elevato di benzina, credo che non riusciranno a frenare il fallimento di questa produzione insostenibile (per motivi economici, ma anche ambientali e politici). E’ solo questione di tempo, ed é un processo irrefrenabile e già iniziato. Dopo la benzina, il focus critico verterà probabilmente sul modello di consumo alimentare. Questo perché, per fortuna, la sostenilbilità é un concetto che stra entrando (piano piano e gradualmente) e fare parte delle nostre vite.

5. Tanta gente ha paura dei VEG perché pensano, appunto, che siano dei talebani: ma non é necessario rinunciare per sempre e in modo assoluto ai prodotti animali. Un consumo consapevole é un consumo equilibrato e, spesso, ridotto. I VEG inorridiscono (chiedo venia per chi legge!!) dicendo che il “ridotto” é un concetto soggettivo, e dunque, come si fa? Si fa con il buon senso! Mangiare carne una o due volte al mese (sembra facile, ma pensiamoci…credo che la maggior parte delle persone la mangino almeno quotidianamente) e limitare in modo analogo il consumo di altri prodotti animali, credo che possa essere una scelta buona, sia per l’organismo (che beneficierà di una dieta variata e con limiti di grassi, zuccheri e proteine animali) che per l’ambiente. Sarà poi libertà di ogni individui regolare la scelta del limite secondo le sue particolari esigenze. Tenendo fermo il concetto chiave del limite.

6. Il lavoro sulle abitudini a trent’anni suonati é una sfida psicologica e sociale non indifferente e, credo, di valore. Sull’ultimo numero di Internazionale c’é un interessante reportage sulle abitudini e i gesti consuetudinari: ci siamo mai chiesti se provare a scardinare questi automatismi a volte possa essere positivo? Informarsi, imparare cose nuove (perché introducendo nuovi alimenti si imapara a cucinare!) e sperimentarsi, magari addirittura senza l’appoggio o il favore della società circostante, é un valore e una forza per le persone. Le abitudini uccidono. Cambiamole!!!!!!

In conclusione, penso che il processo di sostenibilità ambientale, politica e sociale delle scelte individuali quotidiane della popolazione mondiale sia un processo in atto, destinato, come una valanga, ad aumentare. E’ un processo naturale, dovuto aal fatto che molti popoli iniziano a subire le conseguenze di queste scelte e ne capiscono la gravità e che la circolazione delle informazioni e della cultura stiano contribuendo ad una maggiore coscienza e sensibilità (pensiamo alle mobilitazioni contro i test sugli anianimali a Brescia di qualche mese fa).

Cosi’ come la temuta globalizzazione negli anni 2000, credo che il fenomeno della sostenibilità delle scelte individuali sul nostro pianeta sia un fenomeno da cavalcare e da vivere per forza:  il modo migliore credo sia farlo il più possibile in maniera positiva, cercando un proprio modello, un proprio percorso, e tenendo sempre al centro e al proprio fianco il proprio bagaglio culturale, di valori e di idee, magari anche per metterlo in discussione, ma sempre nell’ottica di un rafforzamento e un arricchimento continuo.

 

 

Per approfondire:

 

http://www.youtube.com/results?search_query=berrino&oq=berrino&aq=f&aqi=p-p1g3&aql=&gs_l=youtube-reduced.3..35i39j0l3.1624116.1625067.0.1625338.7.4.0.0.0.0.156.303.2j1.3.0...0.0.iLLeSUpgIoQ

http://www.veganblog.it/

http://www.veganhome.it/

http://www.merrycherryveg.com/welcome.html

http://www.vegan3000.info/

 

 

 

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