I social network e la segmentazione delle relazioni

Qualche anno fa ho ceduto a Facebook dopo anni di resistenze e feroci critiche.

Ricordo appena mi sono connessa….subito beccata da tre persone che avevo frequentato anni prima, così, una dietro l’altra…..proprio per farmi capire l’essenza stessa di questo potentissimo e ormai popolarissimo Social Network: la ripresa dei legami con il passato.

Ed effettivamente, è così. Amici d’infanzia, compagni del liceo, parenti serpenti…..ex, amici degli ex, ex vicini di casa, ex colleghi….insomma il tripudio dell’EX.

“Mah”, obiettano giustamente quei pochi (non EX!!!!) amici che ancora resistono stoici a Facebook, “se sono EX ci sarà un motivo….perché dovremmo voler recuperare dei rapporti che abbiamo chiuso o da cui ci siamo, più o meno naturalmente, allontanati?”

Questa è la grande domanda, quella su cui si basa, credo, la potenza psico-sociale di Facebook. Perché riprendere i rapporti? Con che scopo? E soprattutto, in che modo?

Facebook è ritrovarsi, senza un ben precisato motivo. Cosa si possa poi fare, con il compagno delle elementari con 5 figli, o l’amica di infanzia ormai irriconoscibile, e soprattutto lontana anni luce da te (fisicamente o mentalmente), non è una domanda da porsi.

Tante volte i contatti restano li. Morti. Ritornano nel dimenticatoio dal quale sono venuti.

Spesso mi domando perché la gente mi contatta su facebook, a volte, senza nemmeno conoscermi o avendomi visto una volta. Se non si condivide qualcosa, che senso hanno le relazioni sociali?

Ho scelto di usare il Social Network in questione a modo mio: niente compagni delle elementari o di bevute di quando ero minorenne, poche amicizie di infanzia, niente sconosciuti o conoscenze di vista. Più che altro ne ho fatto una succursale della mia e mail, e un blog personale, dove diffondere notizie, articoli che mi interessano, pensieri. Diretti ai miei contatti, che sono quasi tutti amici con cui mi vedo e sento, o amicizie di altri paesi, con cui mi sentirei comunque via e mail ogni tanto.

Non ho potuto fare a meno di notare però come la classica e mail di tipo sociale sia completamente morta. Non ne ricevo più una. Io, che se non controllavo la casella ogni due giorni me la trovavo spesso piena di notizie, aggiornamenti da persone che non sentivo da tempo, lettere o solo due righe per sapere come stessi. La mail è finita. Facebook ha rimpiazzato tutto. E non so se mi piace. Per vari motivi:

– Se non sei connesso sempre, perdi tutto. Non essendoci più un meccanismo di comunicazione a due a due (“io scrivo a te”), se perdi conversazioni, letture, aggiornamenti per un po’, sparisci dalla “vista” delle persone. Devi essere fondamentalmente sempre connesso.

– La quantità di informazioni è molto più grossa e massiccia e tende a mischiarsi e sovrapporsi: la mamma accanto all’amante, a volte ti trovi la tua collega che conversa sul tuo muro con tuo fratello o assisti a terribili gaffes di amici che non si conoscono uno con l’altro. E’ un calderone, non permette la gestione separata e personalizzata delle relazioni ma un “io verso tutti”.

– La questione privacy, su cui non mi dilungo ma che credo dovrebbe iniziare a preoccupare, visto che ultimamente quando mi sveglio e mi sento brutta mi arriva subito una pubblicità con scritto “Vuoi metterti a dieta?” “Hai mai pensato ad una plastica facciale?” o cose così…

– Si riflette meno, si scrive in modo più breve, di getto e senza approfondire, spiegare, selezionare a chi dare delle informazioni, a volte anche preziose o private (e su questa linea, poi, è arrivato pure Twitter, che è peggio!).

E’ ovvio che tutto dipende molto da come si sceglie di usare i social network.

Condivido un’ultima riflessione a conclusione di questo articolo. Settimana scorsa mi sono iscritta a Linekdin, con la speranza che mi aiutasse a trovare lavoro. Bene, lì mi sono trovata a dover fare una mappa mentale di tutti i colleghi del passato. Molti sono anche tra i miei contatti di Facebook visto che, soprattutto avendo vissuto insieme in missione all’estero, sono diventati degli amici, alcune volte quasi dei parenti. Come gestirli? Ho vissuto momenti di panico. Tenerli su Linkedin come ex colleghi? O su Facebook come amici? Devo per forza scegliere? Una persona può essere ambivalente?

Per un secondo sono rimasta stupita, rendendomi conto che stavo ragionando secondo lo schema mentale della segmentazione da social network (“questa persona dove la metto????” ) per riuscire a classificare qualcosa di cosi spesso complesso, e di difficile definizione, come le relazioni umane.

 

Per approfondire:

http://www.doppiozero.com/materiali/web-analysis/non-farti-domande-sii-felice-e-condividi

http://www.comuniclab.it/79928/facebook-relazioni-pericolose

 

 

 

 

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3 risposte a “I social network e la segmentazione delle relazioni”

  1. tonto ha detto:

    Tu riesci a trovare lavoro con linkedin?
    A me arrivano solo un sacco di informazioni inutili su gente che conosco o dovrei conoscere.
    Forse sbaglio qualcosa…

    • Giulia Rivoli_MiM ha detto:

      ciao! anche io sono nuova di Linkedin, ma da quello che mi sembra di aver capito non serve tanto a trovare offerte di lavoro quando a mettere in mostra il proprio CV e spingerlo nei gruppi o nei profili più adatti, in modo che sia visto e eventualmente preso in considerazione in futuro!

      • tonto ha detto:

        Tradotto: non sei tu che trovi il lavoro ma e’ lui che trova te?
        Mah…
        Sara’ che il mio profilo e’ molto piu’ basso del tuo ma da quando sono iscritto ho solo avuto modo di vedere quanta carriera hanno fatto e quanto sono popolari i miei amici di infanzia…
        Non che per altri canali vada molto meglio…

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