Parla il Kollettivo Agnesi Indipendente

Dopo i fatti emersi oggi, decidiamo di intervistare il Kollettivo Agnesi Indipendente per conoscere meglio la situazione e capire il motivo di tali sanzioni disciplinari.

MIM: Anzitutto vi chiediamo di raccontarci brevemente che cosa è successo, almeno per mettere insieme i pezzi.

Kolletivo Agnesi Indipendente: Era dalla fine di ottobre che la struttura della scuola destava preoccupazione. Non solo negli studenti. Tutti erano in ansia, professori e genitori compresi.

MIM: Che cosa intendi dicendo che “la struttura della scuola destava preoccupazione”?

Kollettivo Angesi Indipendente: Beh, dire che le pareti sono pericolanti è un eufemismo. Alcuni muri, infatti, si spostano…il rischio che cadano addosso a qualcuno è evidente a tutti. Per non parlare delle finestre rotte, dei contropannelli del soffitto fuori asse e traballanti…

MIM: Prima dell’assemblea in questione avete agito in altri modi?

Kollettivo Agnesi Indipendente: Assolutamente si. Noi studenti ci siamo mobilitati già da tempo e con metodi molto diversi da occupazioni o altro (non che abbiamo nulla in contrario a questi metodi, ma abbiamo preferito usare altri strumenti). Abbiamo iniziato a scrivere lettere alla provincia chiedendo un intervento immediato e specifico.

MIM: E come mai vi hanno sospeso? Sembra abbiate agito per tempo

Kollettivo Agnesi Indipendente: Il fatto è che abbiamo chiesto un’assemblea lunedì per il giovedì mentre normalmente si dovrebbe chiedere 5 giorni prima.

MIM: Come mai la decisione di chiederla dal lunedì per il giovedì? Non avreste potuto aspettare uno o due giorni in più?

Kollettivo Agnesi Indipendente: Si, ma il problema è che quel lunedì sarebbero dovuti iniziare i lavori tanto aspettati e così non è stato. Il geometra della provincia, dopo un sopralluogo ci aveva promesso che sarebbe stato così. Per questo, lunedì dopo scuola siamo andati dal preside per chiedere l’assemblea per giovedì in quanto il giorno dopo ci sarebbe stato un corteo molto importante per cui c’eravamo ben organizzati sai dal punto di vista dei contenuti (inutile ricordare che è da anni che protestiamo per la fine che sta facendo la scuola pubblica) che organizzativo, perché per noi esprimere dissenso non è andare in piazza per stare con gli amici, ma informarsi, prepararsi e metterci tutti noi stessi…è quello in cui crediamo!

MIM: Ma perché di fronte ad istanze più che legittime il consiglio si è accanito tanto? Quali risposte vi hanno dato per tanto accanimento?

Kollettivo Agnesi Indipendente: Le motivazioni sono state l’assenza ingiustificata dalle lezioni e la partecipazione ad un’assemblea non autorizzata. Per loro abbiamo violato 2 articoli dell’ordinamento d’istituto e dello statuto degli studenti, punto, fine e stop.

MIM: Ok, ma quali sono le vostre mosse ora? Come intendete pretendere che i lavori iniziano e che venga riconosciuta l’ illegittimità della sanzione?

Kollettivo Agnesi Indipendente: La provincia ha assicurato un intervento durante il ponte natalizio. Se al ritorno la situzione non sarà cambiata troveremo altri modi per far pressione. Di sicuro non ci fermeremo.

il nostro slogan è “abbiamo diritto a non aver paura”. E’ una lotta per poter riappropriarsi del diritto a studiare in un ambiente accogliente, degno di una scuola quale non sembra la nostra, che è un edificio pericoloso e pericolante.

MIM: Si chiude qui la partita con il consiglio? Accettate le sanzioni?

Kollettivo Agnesi Indipendente:  La nostra intenzione è far capir loro quanto siano stati poco razionali e per niente lungimiranti, in quanto quei problemi non riguardano solo noi. L’anno scorso, ad esempio, la sala professori si è allagata dopo un temporale rovinando materiali che sono stati costretti a buttare via…e questo perché il tetto non era isolato a dovere! La nostra prossima mossa sarà probabilmente quella di riscrivere una lettera alla provincia invitando professori e preside a firmarla…capiranno da sè che per “riaffermare la legalità”sono andati contro ai loro stessi interessi alle loro stesse rivendicazioni, legittime.

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *