Voci da ZIP, a un anno dallo sgombero (Vol.3)
Una raccolta di testimonianze sull’importanza e il valore che ha ricoperto, per centinaia di ragazzi sotto i 20 anni, l’esperienza di ZIP, lo spazio occupato e gestito da soli studenti medi di cui, il 9 Agosto, è caduto il primo anniversario dello sgombero.
“Il timore di affrontare qualcosa di grande, di mai praticato, di ignoto.
L’impegno, costante, mai gravoso, per mantenere vivo un luogo differente.
La responsabilità, collettiva, che condivisa si trasforma in forza di volontà.
La voglia di fare, di realizzare un sogno da rendere disponibile a tutti.
La sfrontatezza nel credere sempre, qualunque cosa accadesse, nella mia banda.
Il coinvolgimento totale, che solo una impegno così sentito può regalare.
E poi,
La sorpresa nel constatare che forse, a poco a poco, il sogno si stava realizzando.
L’eccitazione di avere tra le mani un qualcosa creato da te.
La gioia nello scoprire che una realtà diversa è possibile, ed è possibile anche grazie a noi.
La passione nell’urlare che noi, studenti, un posto nel mondo ce lo prendiamo anche da soli. Soprattutto da soli.
Ma anche,
La frustrazione del non riuscire sempre, del non riuscire bene.
La fatica nel vedere che, alle volte, i risultati non sono immediati.
La rabbia, gridata, mai abbastanza, verso chi reprime, chi frena e chi calpesta.
Il colpo al cuore nel sentire le ultime lamiere fissate.Zip per me è stato questo. È stato crescita politica e personale, è stato scoprire i valori dell’autogestione, della partecipazione, della democrazia dal basso, della socialità, dell’integrazione.
È stato scoprire di avere sempre qualcosa da imparare, ed è stato anche scoprire di avere sempre qualcuno al mio fianco pronto ad insegnare.
È stato scoprire la forza di una collettività, che, nonostante le difficoltà ha scelto di non fermarsi”.
Anna, liceo classico Tito Livio
“ZIP
Zona
Indipendente
Politica
Magari non sempre politica, ma sicuramente indipendente. ZIP ha rappresentato il mio primo approccio con il movimento. Le prime frequentazioni dovute alla curiosità di questo nuovo “trend” di cui tutti i miei amici parlavano. E adesso mi ritrovo qui, ad un anno dallo sgombero, il mio cuore in Via San Calocero 8.
Molti giorni della mia settimana li passavo lì, che fosse per partecipare alle assemblee, studiare o semplicemente non rimanere sola.
Oltre alla rilevanza politica vorrei ricordare il potere di aggregazione che questo spazio aveva. Ricordo che, ad ogni ora andassi, qualche amico c’era, e se così non era, uscivo dalla porta con la consapevolezza di averne acquisiti di nuovi.
Persone che sono diventate i miei compagni e le mie compagne, fratelli e sorelle.
Zip adesso manca fisicamente e siamo tutti orfani di quella che era casa nostra.
Ma è solo questione di tempo…
Torneremo più forti di prima!”.
Matilde, Liceo Linguistico Manzoni
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