Su fascismo, antifascismo, democrazia (ed elezioni)

Mai come in questa campagna elettorale si è parlato di fascismo e antifascismo, spesso in maniera strumentale dalle stesse istituzioni.
In questo giochino elettorale si muovono i politici dei grandi partiti che si risvegliano grandi antifascisti ma anche gli stessi fascisti, vili guerrieri, che si lamentano di essere stati malmenati, ma che tacciono sugli accoltellamenti e le aggressioni, che ormai sono arrivate ad essere una a settimana solo nell’ultimo anno.

Ci sono però anche i giornalisti che avvallano questo salto carpiato dell’oggettività, parlando solo del fascismo degli antifascisti, della violenza dei centri sociali, antagonisti retrogradi e isolati che in ogni città d’Italia (!) attaccano il diritto di libera espressione dei partiti neo-fascisti (!!).

Nella totale confusione politico-semantica si arriva a definire che il “titolare dell’antifascismo è il Ministro degli Interni, che fa rispettare la legge” e che “se il fascismo è violenza, illegalità e soppressione delle libertà, la sua antitesi non è l’antifascismo, è la democrazia”.

Niente di più falso e ambiguo.

La Costituzione sbandierata tanto in modo saccente quanto con ipocrisia prevede che siano illegali tutti i partiti che si rifanno all’ideologia e alla simbologia fascista.

Ma a concorrere le elezioni ci sono almeno due partiti che si rifanno direttamente a quella ideologia, spesso per mano dei loro stessi leader, Forza Nuova e CasaPound, ed il ministero degli interni non ha fatto assolutamente NULLA per renderli illegali.
Mentre lo Stato, i ministri, i garanti di questo o quell’altro ordine costituzionale (antifascista e democratico!), permettono che la Costituzione non venga applicata per la propria negligenza, delle forze dal basso non hanno paura di fare quello che è necessario, tappare la bocca agli intolleranti, combattere il fascismo direttamente con i propri corpi. Senza delegare a nessun ministro, come non lo hanno fatto i partigiani antifascisti.

Noi crediamo che spetti al popolo la legittimità e la responsabilità di contrastare il fascismo, ed è infatti un popolo intero che si è mobilitato negli ultimi mesi, da Palermo a Milano, passando per Torino, Venezia, Pisa, Piacenza, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Macerata… Un popolo molto più reale e tangibile di quello della sinistra istituzionale, dei benpensanti della democrazia.

Sperando di turbare i sogni e le notti di tanti e tante, vorremmo far notare che democrazia non significa “governare seguendo le opinioni di tutti”, cioè degli antirazzisti e anche dei razzisti, dei fascisti e degli antifascisti, che tanto non c’è differenza.
Democrazia significa “governare nell’interesse di tutti”, ed è nel preciso interesse di tutti che gli intolleranti, i razzisti, quelli che hanno ucciso e deportato gli oppositori politici e spedito gli ebrei nei forni dei lager, quelli che hanno fucilato civili per vendetta in ogni città italiana e chiunque in loro ritrovi il proprio fondamento ideologico, vengano esclusi dal dibattito politico, combattuti strada per strada fino a farli scomparire dalla faccia del pianeta.

Se sfugge il perché si DEBBA essere intolleranti e spietati nella lotta al fascismo e al neofascismo, ricordiamo che altrimenti, come la storia insegna per davvero si finisce sotto una dittatura che prima mena, poi accoltella, poi uccide, poi deporta, poi stermina.

E’ l’antifascismo militante che ha dato origine alla democrazia e questo non va dimenticato.
È stato grazie all’atto deliberato, spontaneo e ribelle, dei partigiani e delle partigiane che hanno combattuto a costo della propria vita che ora è possibile avere questo stile di vita. E’ solo con l’antifascismo che si combatte il fascismo. Non grazie a ministri, polizia, leggi e tribunali democratici, che tanto democratici non sembrano.

Ci spiace costatare che giornalisti cosi “illustri” che scrivono su testate nazionali dimostrino di aver saltato svariate lezioni di storia al liceo, forse avrebbero fatto meglio a recuperare le assenze piuttosto che concentrarsi su improbabili letture a proposito di opposti estremismi, di fascismo degli antifascisti e di altri vari ossimori ed esemplificazioni di scarsa cultura politica.

Sabato 24.2 eravamo in piazza con svariati soggetti, collettivi, gruppi e persone che come noi condividono questo pensiero fisso: ai fascisti non deve essere lasciata nessuna agibilità e la responsabilità di opporsi al fascismo è di tutte e di tutti, perché noi non deleghiamo, non aspettiamo, non chiediamo il permesso a nessuno.
Sabato siamo scesi in piazza perché non potevamo permettere che nella nostra città fascisti e razzisti potessero sfilare liberamente nei nostri quartieri e nelle nostre piazze per divulgare la loro ideologia di odio e divisione.
Per noi l’antifascismo è una pratica quotidiana, uno stile di vita che va coltivato e divulgato. Per noi essere antifascisti significa ribellarsi ogni giorno e rifiutare ogni forma di oppressione, da quella razzista che vuole escludere esseri umani solo per il colore della pelle a quella patriarcale, che impone una gerarchia basata sul genere e che è
la causa sistemica delle violenze maschili sulle donne.
Noi vogliamo un mondo che si basi sulla solidarietà e che metta a valore le differenze, non che ne abbia paura.
Noi ripudiamo il fascismo, il razzismo e il sessismo in ogni loro forma e continueremo a combatterli ogni giorno con la forza delle nostre idee e dei nostri corpi.

Ieri partigiani, oggi antifascisti.

POST SCRIPTUM: pubblicando questo testo con colpevole ritardo, dopo la tornata elettorale del 4 Marzo e i risultati da prefissi telefonici di CasaPound e Forza Nuova, tiriamo sicuramente un sospiro di sollievo. I neofascisti dichiarati non sembrano raccogliere il consenso della popolazione. Cionondimento vincono i fascisticamente confusi dei 5
Stelle, e i fascisti verdi della Lega.
Come a dire che il fascismo piace, basta che non ecceda con le pose novecentesche e che piuttosto se la prenda con la casta e i migranti.
Mala tempora currunt – dicevano i latini – ma abbiamo la soluzione per affrontarli.

ZAM – Zona Autonoma Milano

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