25N, chi si merita questa statua? Un ricordo di Mahasa Amini nella giornata contro la violenza di genere

Questa mattina, in occasione della giornata contro la violenza di genere, in moltissime scuole del milanese si stanno tenendo iniziative (spesso autorganizzate) per tenere alta l’attenzione sulla vicenda. Il tutto in vista della mobilitazione nazionale di domani lanciata da Non Una Di Meno a Roma. Nella serata di ieri la Rete Student* Milano ha attraversato le strade della metropoli ricordando la figura di Mahsa Amini, la ragazza di origini curde uccisa dalla Polizia iraniana e la cui morte ha scatenato una gigantesca rivolta (ancora in corso) in Iran. La sua foto è stata attaccata sotto alcuni monumenti dedicati ad alcune figure maschili spesso discusse e discutibili come Indro Montanelli.

Questo il comunicato:

Questo settembre Mahsa Amini, una ragazza di origine curda, ha subito un femminicidio di Stato da parte del governo iraniano: per non aver messo l’hijab in modo corretto, la polizia di Teheran l’ha arrestata e poi uccisa.
Mahsa lottava per l’autodeterminazione e la libertà di scelta sul proprio corpo, ma come unica risposta ha avuto una crudele oppressione.
Nonostante lo Stato abbia cercato di nascondere la propria responsabilità nell’accaduto, l’omicidio non è passato inosservato e milioni di donne in tutto il mondo si sono ribellate al sistema patriarcale che vuole zittire le loro voci. Questo è solo un esempio degli innumerevoli casi di violenza di genere che ogni giorno donne di qualsiasi estrazione sociale, economica e culturale vivono.
Oggi, 25 novembre, è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza maschile sulle donne e di genere, ma questa lotta non si può ridurre a 24 ore di pinkwashing di aziende che le sfruttano e sottopagano tutto il resto dell’anno.
Il patriarcato agisce sui nostri corpi violenza, sfruttamento, disuguaglianza e ingiustizia, ed è per questo che dobbiamo ribellarci ogni giorno lottando contro tutte le forme di oppressione del capitalismo.
Riteniamo che donne che si sono battute per la loro emancipazione si meritino di essere ricordate e prese come modello, a differenza di uomini violenti, colonizzatori e misogini, che invece di essere idolatrati andrebbero messi in discussione. È per questo che abbiamo dedicato queste statue a Masha Amini, come simbolo di tutte quelle donne che più non hanno voce: chi si merita di più questa statua?
ABBIAMO INIZIATO PER NON FERMARCI!

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