Alternanza, mancato risarcimento per Giuliano – Ci rimane una sola parola: vergogna!

Il 2023 si è aperto in modo triste per il mondo studentesco ovvero con la notizia del mancato risarcimento da parte dell’INAIL nei confronti di Giuliano, uno dei tre studenti morti in Alternanza Scuola-Lavoro (ora PCTO) durante il 2022. Studenti e studentesse hanno espresso molto chiaramente cosa pensano di questa vicenda vergognosa con moltissimi comunicati tanto che il governo di destra ha annunciato l’introduzione di maggiori tutele nei confronti di chi è costretto a lavorare gratis mentre studia con il miraggio di un lavoro. Ma ad ora, come spesso capita, sono rimasti solo parole vuote ed enunciazioni di principio. Oggi attivist* della Rete Studentə Milano si sono recati all’INAIL di Milano per far presente che studenti e studentesse hanno la memoria lunga.

Ecco il loro comunicato:

CI RIMANE UNA SOLA PAROLA: VERGOGNA!

Oggi abbiamo sanzionato la sede INAIL di Milano a seguito del mancato risarcimento alla famiglia di Giuliano, morto in Alternanza Scuola-Lavoro nel settembre scorso; risarcimento che è stato negato con la motivazione paradossale della mancanza di qualifiche di Giuliano, nemmeno considerato stagista a tutti gli effetti. Noi crediamo sia questa l’ennesima riconferma di un fatto oramai accertato e palese, lo Stato non è interessato alla scuola, e men che meno a risolvere un problema ormai palese: nel nostro paese non c’è sicurezza sul lavoro. In un paese dove si verificano quasi tre morti sul lavoro al giorno, dovute alle inadempienze delle imprese nei confronti dei protocolli di sicurezza, dovute allo sfruttamento intensivo, alla mancata regolarizzazione dei contratti, che rimangono strumenti di ricatto nelle mani del datore di lavoro, è impensabile inserire ragazzə non qualificati e non tutelati, né dal punto di vista della sicurezza né da quello della legalità, nei contesti lavorativi attraverso i progetti di PCTO, che si mostrano definitivamente per quello che sono: educazione allo sfruttamento ed alla precarietà.
Le tre morti che si verificano ogni giorno, oltre ai tre studenti morti in stage, non sono morti bianche, bensì posseggono dei mandanti ben precisi: da Confindustria a Mario Draghi, dall’Inail a Valditara, tasselli che compongono il mosaico di un sistema ora più che mai schiavo del profitto e del tutto disinteressato al capitale umano utilizzato per generarlo.

NON SI PUÒ MORIRE DI SCUOLA!

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