Bicocca – 8 denunce agli studenti per la contestazione alla Giannini
8 denunce per la contestazione del 28 Maggio in Bicocca alla Ministra Giannini.
Il 28 Maggio 2015 all’Università di Milano Bicocca era attesa la Ministra dell’Istruzione Giannini per il convegno firmato Almalaurea. All’interno del convegno, dal titolo “I laureati tra (IM)mobilità sociale e mobilità territtoriale”, si evinceva la gravità dei dati pubblicati. La tanto decantata efficienza del sistema universitario italiano crolla di fronte all’immobilità sociale e territoriale dei/delle laureate che hanno di fronte meno possibilità di lavoro, una minore sicurezza e stabilità nell’affrontare percorsi di ricerca universitaria. Di fronte agli slogan renziani dell’Università ad Alta Velocità, ci siamo scontrati con l’evidente polarizzazione tra i gruppi sociali e i territori.
Un panorama sociale e culturale che è il frutto di anni di manovre operate sulle diverse componenti del mondo dell’istruzione: scuole che diventano aziende, fondi pubblici che diventano ricatti dei privati, cultura che si trasforma in curriculum. Lo abbiamo visto con la Riforma Gelmini, quest’anno con la riforma della Buona Scuola, lo vedremo presto con il progetto della Buona Università.
E’ proprio contro questo modello che quel giorno ci siamo recati al convegno, per comunicare le nostre intenzioni e le nostre proiezioni di fronte ad un’esistenza sempre più precaria.
Gli studenti e le studentesse hanno trovato però di fronte a loro un muro, fatto di agenti, scudi e manganelli, dentro e fuori i corridoi degli edifici. Quel muro ha permesso che nessuna/o potesse accedere agli ambienti dell’università, che nessuna/o potesse esprimere un pensiero di dissenso in quell’aula. E invece non siamo retrocessi, subendo una carica delle forze dell’ordine. Tutto ciò ha permesso ad alcun* di entrare ed esprimere, infine, il nostro punto di vista, fino ad allora negato.
La reazione delle forze dell’ordine di fronte alle porte d’ingresso di un luogo che dovrebbe rappresentare e nutrire valori come il DIALOGO, la CONSAPEVOLEZZA, e l’ASCOLTO, lo ha invece trasformato in un luogo che REPRIME, SOFFOCA, e DEMONIZZA.
Da quella giornata ne usciamo con 8 denunce per resistenza aggravata e lancio di oggetti pericolosi, che agli occhi di tanti e tante ci fanno assumere un’immagine violenta e sfalsata.
Il loro intento è quello di reprimere ogni pensiero che emerge fuori dal coro, perché è scomodo, perché va oltre la superficie delle cose, perché compromette la farsa scenografica delle istituzioni.
Arrivate a questo punto sorge il dubbio se di fronte allo smantellamento di ogni forma di diritto, è giusto contestare, date le conseguenze .
Se decidono che per vivere devi essere sfruttato/a, mal (o mai) pagato/a, e umiliato/a, esistono ancora spazi in cui è possibile ambire ad una vita degna?
Se il luogo per porci delle domande non è più l’Università, che ci permetteva di confrontarci ed esprimere posizioni anche avverse, allora quale luogo ci mette nelle condizioni di farlo?
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[…] Apprendiamo che sono appena stati denunciati 8 studenti per i fatti avvenuti nel maggio scorso in Bicocca durante la presentazione del rapporto Almalaurea. Quel pomeriggio un gruppo di studenti medi e universitari si è recato presso l’edificio U6 dell’università per esprimere in modo pacifico il proprio dissenso riguardo il disegno di legge “Buona Scuola” dato che era previsto un intervento del ministro Giannini. L’università ha risposto disponendo, fin dall’inizio della manifestazione, la celere all’ingresso dell’Ateneo e sono volate alcune manganellate. […]
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