DACCI IL DENARO E POI NE RIPARLIAMO


Le Università italiane e le tasse in più per 218 milioni di euro

«L’istruzione superiore deve essere resa accessibile a tutti su un piano d’uguaglianza, in base alle attitudini di ciascuno, con ogni mezzo a ciò idoneo, ed in particolare mediante l’instaurazione progressiva dell’istruzione gratuita»1

Le università determinano autonomamente la disciplina degli esoneri totali e parziali dal pagamento della tassa di iscrizione e dei contributi universitari di cui al presente articolo, con particolare attenzione per i capaci e meritevoli privi di mezzi, in possesso dei requisiti per l’accesso alle borse di studio concesse dalle regioni ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui all’articolo 4, legge 2 dicembre 1991, n. 390.2

Fatto salvo quanto disposto al comma 2 del presente articolo e all’articolo 4 la contribuzione studentesca non può eccedere il 20 per cento dell’importo del finanziamento ordinario annuale dello Stato […]3

Trentatre atenei pubblici su sessantuno sono fuorilegge poiché fanno pagare agli studenti più tasse di quanto dovuto, anzi per essere più precisi gli studenti italiani hanno pagato nel solo 2010 218milioni di euro in più.

Le università italiane posso ricevere contributi studenteschi per una somma non superiore al 20% del FFO come imposto dall’art 5 del DPR 306 del 1997 e non serve un genio per capire che qualcosa non va. Dopo la Riforma Gelmini i finanziamenti dello Stato alle università pubbliche sono diminuiti in maniera drastica e con loro avrebbere dovuto diminuire anche le tasse universitarie dando retta alla legge. Ma la legge tanto retta non è! E’ infatti la retta ad essere tanta, troppa in molti atenei italiani.

A dirlo sono i dati messi in fila dallo stesso Ministero dell’Istruzione.

Questa situazione è stata denunciata più volte ma mai il governo Berlusconi ,e, riteniamo farà lo stesso il governo del bancario bocconiano Monti se non di peggio, ha preso in mano la questione e riportato in riga gli atenei. Il comportamento invece è stato del tutto opposto cercando di oscurare e censurare la gravosa e illecita condotta degli atenei dello Stivale.

La situazione è stata riportata sotto la luce dei riflettori dal Tar Lombardia che ha condannato negli scorsi giorni l’Università degli studi di Pavia a risarcire gli studenti di quanto illegalmente e in sordina sottrattogli.

L’ateneo Pavese superava la soglia del FFO del solo 3%.

Viene da dire solo perchè i dati rilevati su altri atenei raggiungono percentuali di sforo a dir poco impressionanti.

Troviamo infatti atenei come quello di Torino, Bologna, Genova Firenze e Perugia con uno sforo dal FFO del 24 % in media.

Ma l’ateno meneghino non vuole essere secondo a nessuno e ama eccellere in tutto.

Il costo delle tasse universitarie alla Statale di Milano è pari al 36,7% del FFO nell’anno 2010 per una somma non dovuta di 1,7 milioni di euro.

Facendo due conti in media sono 537 euro che ogni studente nel 2010 ha pagato in più rispetto al dovuto.

Noi non ci stiamo. L’università deve essere accessibile e di qualità, libera, autonoma e laica senza nè condizionamenti dei privati né di quella classe dirigente che cerca di riprodurre e riprodursi in università impartendo il pensiero unico che vogliono imporre e che mina a rafforzare i rapporti di froza già impari.

People Of University Rise Up

Lab.out

Unicommon Milano

1 Traduzione art. 13 comma 2 de International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights, Adottato dalla Risoluzione 2200A (XXI) dell’Assemblea Generale dell’ONU, ed entrato in vigore il 3 Gennaio1976.

2 Art 4 comma 2 Decreto del Presidente della Repubblica 25 luglio 1997, n. 306

3 Art 5 comma 1 Decreto del Presidente della Repubblica 25 luglio 1997, n. 306

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