Lettera aperta di un liceale anonimo ai suoi coetanei

20-22 dicembre 2019 @ secret location.

“Sono io che vendo me, sono merce che un estraneo scambia in me, tra me e me”.
Era il 1977 e Manfredi cantava già queste parole.
Hai dei sogni? A meno che tu non abbia parecchi soldi in tasca… mettiti il cuore in pace, sarai costretto a vivere in vetrina.
Il mondo è dominato da “persone” che bramano dalla voglia di comprarci e come in un allevamento intensivo, ci crescono in modo da averci più adatti alla vendita.
Sei giovane, sei prezioso, tutti vogliono un pezzo di te:
Memoria e riflessioni vengono saturate dalle nozioni che impari in classe e il tempo libero corre a prenderselo il cellulare.
La tua attenzione è rapita dalle pubblicità che acquistano la tua fiducia per rivenderla alle multinazionali, impegnate in una guerra disumana per accaparrarsi il tuo corpo.
Il lavoro invece si è preso il tempo dei tuoi genitori, la loro serenità ed i loro desideri; tra poco toccherà anche a te ma per ora ai padroni interessano solo le tue braccia, in cambio di qualche euro l’ora.
I tuoi polmoni, così come tutte le meraviglie della natura che i tuoi figli non vedranno mai, sono preda di colossali banche, finanziatrici delle aziende che estraggono combustibili fossile.
…e la felicità? Beh nella società dell’immagine la felicità si stimola con gli specchi ed i likes su Instagram; maschera la tua personalità pur di rientrare nei canoni di “bellezza”, l’alternativa è una vita da rifiutato; del resto chi comprerebbe mai un prodotto con un brutto aspetto?
Amici ed amiche, sabotiamo questa ruota, torniamo a vivere in armonia.-

Accogliamo tutto questo perché è il nostro pane quotidiano, la nostra “comfort zone”; ci siamo talmente abituati da fare fatica a renderci conto della nostra condizione.
Non bastano però lettere come questa né le canzoni di Mezzosangue o le poesie di Pasolini a svegliare le nostre coscienze.
La soluzione è RIAPPROPRIARSI dell’alternativa, ORGANIZZARE la rabbia, CONCRETIZZARE l’attacco.
Per questo vogliamo lanciare 3 giorni di incontro/scontro in mezzo alla città; creare il clima per accendere il focolaio da cui rinascere nella prossima primavera.
3 giorni di confronto, invenzione, festa e rinnovamento a tema scuola, arte, ambiente, città e precarietà.
Scrivici se sei interessato a portare un tuo progetto!

RIPARTIAMO DA NOI
Basta alienazione RIAPPROPRIAZIONE

Rete Studenti Milano

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