Manzoni, riflessioni sui cinque giorni di occupazione
Diffondiamo, solo oggi (ieri – ndr), il comunicato conclusivo della settimana passata per un semplice motivo: oggi, 20 febbraio 2023, è ricominciato il normale svolgimento della vita scolastica. Esporre le nostre riflessioni ora significa portare le tematiche, affrontate durante la settimana di occupazione, anche nella “normalità” didattica, per non circoscrivere la nostra azione politica solo ad una simbolica settimana.
Insieme siamo riuscitə a proporre un’alternativa concreta alla scuola che conosciamo. La scuola che vogliamo è fatta di socialità, dialogo e di una condivisione tra pari, priva di giudizi e valutazioni. Per moltə, l’occupazione è un gesto prepotente e conflittuale (data la forte rottura che si crea con il modello di scuola a cui siamo abituatə), per noi, però, questa rottura è, il modo più efficace per esprimere il nostro dissenso e il nostro malessere. Oltre a ciò, l’occupazione è anche intrinsecamente costruttiva: la coesione e l’unione createsi fra studentə ne sono la prova più palese.
Questa esperienza ci ha fornito la possibilità di esprimerci come mai avevamo potuto a scuola e rimane comunque espressione di una libertà che raramente tocca studenti e studentesse, dunque rimarrà per noi sempre valida.
Con questo gesto contestiamo la situazione scandalosa in cui versa la scuola pubblica in Italia che, ora più che mai, vede la sua funzione educativa svalutata e continuamente sminuita. Chi ci governa cerca, ogni giorno di più, di privare la scuola della sua capacità formativa, rendendola sempre più un luogo di avviamento al lavoro, sfruttato e precario. Ci opponiamo, con forza, al ruolo che l’istruzione pubblica al momento sembra avere: adattare il proprio percorso didattico alle necessità produttive delle aziende, dimenticando la necessità di formare cittadinə e non automi utili al profitto di pochi privati.
Uniamoci in lotta per cambiare il tragico corso della scuola, facciamo sí che l’occupazione non diventi una settimana di libertà effimera, ma un momento per ricreare effettivamente un modello di scuola nuovo a cui puntare e che costituisca un’alternativa da costruire tuttə insieme.
Media Center dal Manzoni Occupato 20/02/2023
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