Questo no! non lo “digeriamo”

scuola-lavoro-mc-donalds-miur-wecanjob-itA pochi giorni dalla firma del protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e il colosso americano dalla M gialla, è utile prender parola su quanto sta accadendo nel Belpaese in termini di alternanza scuola-lavoro.

Già da tempo molti studenti hanno espresso la loro contrarietà ad un progetto che di costruttivo e didattico non ha assolutamente nulla. Oggi però si mostra per quello che è, ovvero un programma di sfruttamento istituzionalizzato dove il vantaggio sta sicuramente dalla parte dei “cheeseburger”.

“Benvenuti studenti” cita testualmente il sito www.mcdonalds.it ma forse sarebbe il caso di trasformare questo slogan con un “benvenuti schiavi”, infatti la multinazionale americana grazie all’accordo con il Miur godrà della disponibilità di 10.000 studenti nelle proprie cucine. Escamotage per avere persone che lavorano gratuitamente in cucina? Non difficile da immaginare. Inoltre Mcdonald’s ha il privilegio di sedere tra le 15 aziende denominate “campioni dell’alternanza”, ovvero imprese del terzo settore con il merito di esser i numeri uno nell’accoglienza degli studenti. Il modello alternanza scuola-lavoro ideato dalla riforma della “Buona Scuola” che di buono ha solo il nome, è espressione della direzione in cui si vuole procedere: un sapere sempre più finalizzato alla produzione a discapito della didattica.

E’ importante ribadire è la più totale contrarietà ad un progetto non solo di sfruttamento, ma che va contro alcuni principi cardine: Mcdonald’s oltre ad essere un’azienda simbolo del nuovo modello produttivo e sociale è anche espressione di un modello di alimentazione alla “fast food” che è quanto mai più lontana da un’idea sana di nutrizione. Se un tempo si diceva che con la laurea si finiva a lavorare per Mcdonald’s oggi è conclamato che in qualche modo con o senza università sarei destinato a portare il cappellino con la M maiuscola.

L’obbiettivo del progetto sarebbe quello di insegnare agli studenti “competenze di carattere relazionale e di comunicazione interpersonale” ma la realtà è chiara a tutti, infatti si tratterà di un rimpiazzamento vero e proprio degli attuali dipendenti. L’alternanza scuola-lavoro come il lavoro non retribuito (erroneamente chiamato volontariato) sono le pratiche da combattere ed estirpare che vogliono condannare la nostra generazione ad un futuro di precarietà caratterizzato da un’esistenza priva di diritti ma solo di doveri.

Gli studenti e le studentesse delle scuole di Milano l’11 Novembre scenderanno in piazza per dire “NO!”al ricatto della precarietà.

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