Siamo studenti, non spie
A quanto pare il ministro Alfano non considera la scuola come un luogo di formazione ed istruzione, bensì come un campo di addestramento per giovani spie.
Veniamo ai fatti : è notizia di alcuni quotidiani la volontà del ministro di introdurre un numero al quale studenti e genitori potranno rivolgersi (sotto forma di sms anonimo) per denunciare i ragazzi che fanno uso di sostanze stupefacenti. Evidentemente non bastavano poliziotti, accompagnati da cani anti droga, all’interno delle scuole ma anzi sarebbe necessario, secondo il nostro ministro, addestrare nuove giovani spie!
Per noi della Rete Studenti Milano questo continuo proibizionismo e controllo all’interno delle scuole è inammissibile! La scuola è un luogo in cui formare l’individuo e ampliare il suo bagaglio culturale per formare un cittadino critico e pensante in grado di affermare i propri ideali e conquistare i propri sogni, lo spazio dove imparare a vivere con gli altri, condividere idee e socializzare.
Pensiamo alla scuola come laboratorio di solidarietà, eguaglianza e libertà, valori che poco hanno a che fare con la sporca delazione, a cui tende esplicitamente questa iniziativa governativa. Infatti, nel momento in cui interviene la polizia all’interno degli istituti vuol dire che il progetto formativo è fallito.
Non sarà certo una canna a rovinare la nostra vita,individuale e sociale, bensì chi nella quotidianità cerca di rubarci il futuro distruggendo la scuola pubblica, rendendo inaccessibile il mondo del lavoro e destinandoci ad una vita di precarietà.
Proprio per questo, invitiamo tutti gli studenti e le studentesse a usufruire del numero verde di Alfano scrivendo #renzi #giannini #governo o chiunque altro ritiene essere altamente nocivo al suo futuro .
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