Studenti & sostanze – Milano è prima della classe in repressione!

Dopo che il 5 Ottobre 3.000 studenti sono scesi in piazza il mondo studentesco si muove nuovamente contro le politiche repressive del governo giallo-bruno in tema di sostanze stupefacenti. Salvini, sempre alla caccia di qualche nemico e capro espiatorio da additare alla pubblica opinione, a fine Agosto se n’è uscito con un “piano sicurezza” per contrastare il problema delle droghe davanti alle scuole. In una società che affonda negli psicofarmaci e dove il consumo di stupefacenti è ovunque e attraversa qualsiasi classe sociale emerge chiaramente l’ipocrisia di puntare il dito contro gli studenti. Molti soldi alla repressione e del tutto dimenticate le campagne di sensibilizzazione sull’eroina (il grande ritorno di questo decennio) e sul sesso sicuro. Come a dire: repressione e bigottismoA quanto pare il Comune di Milano ha accolto entusiasticamente questo piano reazionario… La Rete Studenti Milano ha preso posizione chiaramente con una serie di striscioni davanti alle scuole. Le scuola coinvolte sono: Berchet, Leonardo, Boccioni, Verri, Tito Livio, Cattaneo e Vittorio Veneto.
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Qui il comunicato:
Milano è PRIMA DELLA CLASSE in repressione!

Stanotte Rete Studenti Milano ha compiuto un’azione di denuncia davanti a 7 scuole milanesi contro il piano “Scuole sicure” del vice-premier Salvini e in contrasto con le dichiarazioni della vice-sindaca, con delega alla sicurezza, Scavuzzo.

Abbiamo appeso degli striscioni davanti ai licei ed istituti, decorati con una rete metallica (simbolo di chiusura e controllo) e del nastro bicolore (rosso- bianco e giallo nero) per ricostruire simbolicamente una scena del crimine.

Una settimana fa, durante un incontro pubblico, Anna Scavuzzo, spalleggiata dal comandante della Polizia Locale, ha dichiarato che Milano anticiperà i 344.000 euro del governo destinati al Piano e che le operazioni partiranno da Novembre.

I fondi saranno così ripartiti: 67.000 euro andranno per generiche opere di formazione sul tema delle sostanze e la restante parte per finanziare provvedimenti di controllo sociale e repressione nelle scuole.

Parliamo della volontà di compiere 175 interventi entro la fine dell’anno scolastico, di migliorare i mezzi investigativi e di posizionare pattuglie di cinofila e non davanti agli istituti

L’80% dei fondi per la repressione e meno del 20% per dei percorsi di approfondimento, seppur i dati dicano che in questi anni l’approccio repressivo sul tema delle sostanze, questione centrale soprattutto trai giovani, non abbia portato a risultati positivi. La scuola, luogo che ha come funzione capitale l’educazione, non può trasformarsi in un posto asettico, punitivo e meno accogliente. Questa azione dimostra la necessità studentesca di CAMBIARE ROTTA. VOGLIAMO PIÙ FORMAZIONE, proviamo ad invertire le percentuali ( come fatto negli striscioni) oppure eliminiamo la concezione per cui la repressione viene considerata un modello educativo positivo. Ci faremo sentire nuovamente…

CONTRO LA STRETTA REPRESSIVA NELLE SCUOLE In vista della mobilitazione del mese prossimo STUDENTI CONTRO IL GOVERNO-…

Gepostet von Milano InMovimento am Dienstag, 16. Oktober 2018

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