11 Giugno 2016, una data da ricordare

13406749_1107192779353509_6442162865374037823_nSabato 11 Giugno ha segnato la fine dell’anno politico per il movimento studentesco milanese. Con il botellon in piazza Leonardo Da Vinci i collettivi di Milano Nord-Est hanno festeggiato la fine della scuola. Ma sabato sera c’era ben altro da festeggiare, una vittoria, forse inaspettata, ottenuta dopo un lungo braccio di ferro con la Polizia, che voleva impedirci di accedere alla piazza, cominciato alle 13.30 e durato tutta la giornata.

Questa storia inizia con il divieto assoluto, da parte del Comune di Milano con un ordinanza straordinaria firmata dall’assessore alla sicurezza Marco Granelli, dello svolgimento della festa dei collettivi e delle scuole di Milano Nord-Est. Le ragioni di questo divieto? A Milano dei liberi cittadini, dei giovani, degli studenti non possono permettersi il lusso di organizzare in autonomia una festa davanti all’Università. Il Comune di Milano e la Polizia non possono permettersi di lasciar passare il messaggio che ci si possa organizzare per divertirsi insieme fuori da convenzioni, paletti e restrizioni. A Milano ci si può divertire, forse, ma solo se si è disposti a sottostare a meccanismi di mercato e logiche di profitto.

Noi ci chiediamo a cosa serva rimettere a nuovo una piazza se poi i giovani del quartiere non possano usufruirne, contando che i parchi sono ormai rimasti gli unici spazi pubblici in ci si possa ritrovare la sera senza dover pagare 20 euro di ingresso per entrare in un locale. Il loro modello “di sviluppo” è lo stesso che a partire da EXPO 2015 vuole trasformare questa città in una vetrina del capitalismo in cui si possa solo fare shopping, andare in locali alla moda, spendere, consumare, lavorare e andare a dormire.

Piazza Leonardo da Vinci è la piazza davanti al Politecnico, da sempre un punto di riferimento per i giovani del quartiere, un luogo che voleva essere trasformato nella copertina del libro che, ormai da troppi anni, manager, politicanti e palazzinari stanno cercando di scrivere a Milano. Questa è una storia che sarebbe finita male, come tante altre storie di questi tempi, dopo minacce di sequestro di materiali, di denunce e di sgombero dalla strada e dopo i lampi nel cielo che minacciava pioggia avremmo potuto rassegnarci e tornare a casa sconfitti e invece abbiamo resistito in piazza Leonardo per più di sette ore e intanto il numero delle persone aumentava.

Alle 21.30, circa in duecento studenti abbiamo scortato il camion, carico di materiali per il botellon fin dentro alla piazza riuscendo a superare la sorveglianza della Polizia che impediva tutti gli ingressi ai non residenti.

Il FUNC, laboratorio di musica Hip Hop, nato all’interno dello spazio sociale Lambretta, ha dato inizio alla serata. In poco meno di mezz’ora la piazza si è riempita e più di 1.000 ragazzi e ragazze hanno potuto festeggiare la fine della scuola, ballando la musica di ORGANIC PARTY un collettivo di DJ della zona. Quattro ore di divertimento, musica, socialità e autogestione, strappati al degrado, alla paura e al deserto silenzioso di chi vorrebbe trasformare la nostra città in una triste cartolina per turisti.

Dalla giornata di sabato emergono due dati chiari: il primo è che Milano sta diventando un città sempre più chiusa e fredda in cui gli spazzi di agibilità per le persone che vogliono auto-organizzarsi dal basso si stanno riducendo a vorticosamente a vista d’occhio; il secondo, quello che più ci interessa e motiva, è che è ancora possibile forzare i divieti, rompere l’isolamento e organizzarsi insieme per strappare a politicanti e polizia spazi vitali di libertà!

Ci siamo ribellati e abbiamo vinto una prima battaglia, piazza Leo sarà ancora vuota per tanto tempo, finché altri giovani non riusciranno ad organizzarsi per riempirla di vita. Noi allora ci saremo, come saremo in ogni crepa di questo sistema corrotto e ingiusto pronti ad allargarla e a riprenderci ciò che ci spetta. Usciamo da questa giornata più forti e determinati: saranno tante le battaglie e le lotte che dovremo portare avanti nel prossimo anno politico.

L’11 Giugno 2016 sarà una data da ricordare, una piccola vittoria che apre le porta per tante altre vittorie future. Ci vedremo presto, sapete dove trovarci.

C.A.S.C. Lambrate

C.S.O.A. Lambretta

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