Reportage da Ventimiglia: cos’è “Eufemia”

Continua il reportage da Ventimiglia che vi accompagnerà per tutto Agosto. Andremo a raccontarvi le parole dei solidali che operano sul confine Italo-francese, che nonostante una continua e feroce repressione nei loro confronti, continuano ad agire per garantire ai migranti in transito la possibilità di avere un pasto caldo, nuovi vestiti e assistenza legale con la speranza che prima o poi il confine possa riaprire. Questa volta, per tutti e tutte.

In questa puntata vi riportiamo l’intervista fatta all’associazione Iris che insieme a Melting Pot Europa, Popolo in Arte e ad altre associazioni hanno aperto “Eufemia” un info-Legal point vicino al ponte delle Gianchette. L’obbiettivo dichiarato è di svolgere un’attività complementare a quella istituzionale andando a garantire servizi vitali ai migranti in transito quali, ad esempio, l’assistenza legale e la possibilità di contattare le famiglie.

  1. Come è nata l’idea dell’Info-point e chi vi partecipa?  L’idea è nata dall’associazione di volontari “Iris” che dialogando con le associazioni “Melting Pot Europa” e “Popolo in Arte” ha pensato di garantire qualcosa che manca nel servizio offerto dalle istituzioni. info4Un servizio complementare perché ci rediamo conto che sul territorio le istituzioni non riescono a garantire determinati servizi come: l’accesso ad Internet, la ricarica delle batterie dei cellulari o l’assistenza legale, con la presenza di operatori legali ed avvocati. Sia chiaro che questi sevizi non sono solo rivolti ai migranti ma anche alle persone del quartiere che speriamo possano venire a proporre iniziative o attività. Questo vuole essere un luogo dove associazioni, comitati di quartiere o anche semplicemente la “vecchietta” o le famiglie del quartiere possano presentare dei progetti con indirizzo culturale o sociale. Noi siamo disponibili a metterci in gioco.
  2. Come siete organizzati? Ufficialmente siamo aperti tutti i giorni, tranne il mercoledì e la domenica, dalle 14.00 alle 19.00. Durante il giorno vengono prese prenotazioni per utilizzare i servizi di Eufemia. Cerchiamo di essere abbastanza rigidi con gli appuntamenti per non creare disagi agli utenti. Quindi c’è un margine di tolleranza di 15/20 minuti ma se non ti presenti devi richiedere l’appuntamento il giorno dopo.
  3. Quali sono i ruoli dentro “Eufemia”? “Eufemia Info-legale point“ – nome completo – è composta da “Iris” che è l’intestataria dell’affitto e svolge un lavoro logistico, montaggio delle postazioni pc, pulizia e di coordinamento tra le associazioni. La parte legale, invece, è seguita principalmente da “A.S.G.I.” – Associazione Studi Legali sull’Immigrazione – e da “Melting Pot Europa” mentre “Popolo In Arte“ si occupa, grazie ad un ragazzo Mamadu, richiedente asilo, pagato dall’associazione di fare intermediazione culturale all’interno di Eufemia. Tutti gli altri solidali lavorano come volontari senza una retribuzione.
  4. Voi siete di diverse città di Italia, una volta avviato il progetto come andrà avanti? Fino a fine Settembre saremo presenti costantemente sul territorio anche perché dobbiamo rodarci bene. Alla fine dell’Estate faremo le nostre valutazioni. Se la cittadinanza poi vorrà sviluppare dei progetti compatibili con lo spazio saremo ben felici di accoglierli e avranno la possibilità di agire anche in Autunno, soprattutto grazie alla presenza di “Popolo in Arte” che potrà aprire e seguire più facilmente i progetti “invernali”. Comunque noi cercheremo di garantire una presenza anche nei mesi successivi come abbiamo fatto, informalmente, anche l’anno scorso nei limiti delle nostre possibilità.
  5. Che risposta c’è da parte degli utenti? La maggior parte sono migranti ma anche quale persona del quartiere è entrata a vedere cosa c’è. I servizi offerti ovviamente sono gratuiti con previa prenotazione ed il servizio dei pc dura circa 40 minuti/1 ora. La risposta degli utenti è stata molto positiva e grazie ad una corretta comunicazione, in inglese ed arabo grazie soprattutto a Mamadu, anche le poche regole che ci sono vengono rispettate senza problemi. È stato anche molto bello vedere una persona del quartiere che, avendo problemi di connessione ad Internet, ha potuto utilizzare l’info-point per le sue cose ed è uscita molto contenta.

Il nome Eufemia deriva dalla città narrata da Calvino nel “Le città Invisibili”: “Non solo a vendere e a comprare si viene a Eufemia, ma anche perché la notte accanto ai fuochi tutt’intorno al mercato, seduti sui sacchi o sui barili, o sdraiati su mucchi di tappeti, a ogni parola che uno dice – come “lupo”, “sorella”, “tesoro nascosto”, “battaglia”, “scabbia“, “amanti” – gli altri raccontano ognuno la sua storia di lupi, di sorelle, di tesori, di scabbia, di amanti, di battaglie”. Lo scambio e la condivisione sono i principi che guidano il progetto, che riconosce come possibile un contatto solidale tra migranti e abitanti del quartiere.

info2Le porte dello spazio sono state aperte ufficialmente giovedì 20 Luglio. Da quel giorno sono stati messi a disposizione quattro computer, con tastiere anche in arabo e lingua del browser a scelta, vengono fornite guide di Welcome to Italy e sono presenti cartine europee, italiane e liguri.

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