No Canal – Una risposta a Confalonieri ed al Corriere della Sera

 

549080_219263004928932_906264263_nAnche oggi il Corriere della Sera tenta di dare adito ad un’immaginaria divisione tra i comitati che si oppongono alle Vie d’Acqua. In relazione all’articolo di ieri pubblichiamo questo comunicato dei No Canal:

In riferimento all’intervista, a firma Elisabetta Soglio comparsa in data 24 Febbraio sul quotidiano “Il Corriere della Sera”, al delegato per Expo del Comune di Milano, Gianni Confalonieri, ci premono alcune puntualizzazioni.

Premesso che una soluzione, che salvi parchi e aree verdi da un’opera utile solo per i sei mesi di Expo (come ormai Confalonieri ammette e noi sosteniamo da tempo) e faccia risparmiare quattrini pubblici, ci troverebbe ovviamente soddisfatti, non possiamo però fidarci delle parole e vogliamo fatto concreti e definitivi.
Non sappiamo se esiste il fantomatico “piano B”, se sia effettivamente la rinuncia alla Via d’acqua sud o se, invece, l’ennesima bufala (come la proposta di interramento integrale al Parco di Trenno o le bonifiche o un accordo siglato mai esistito) tesa a sopire le proteste. Detto questo, se l’incontro di oggi dovesse andare nel senso da noi auspicato di rinuncia all’inutile canale, sarà la conferme di quanto i nostri “tecnici” o Italia Nostra, sostengono da tempo, ossia che per garantire “l’incolumità e la sicurezza dei visitatori” esistono condotte, rogge in grado di accogliere i 500 litri/secondo necessari a svuotare il laghetto di Expo e garantire lo smaltimento delle acque piovane e bianche in eccesso. Sulla questione del canale irriguo, speriamo si chiuda per sempre il discorso stante l’evidente carattere strumentale con cui è stata usata come motivazione principe, ora derubricata, dell’opera.

Quanto poi alla minoranza di facinorosi che soverchia la volontà dei comitati, facciamo presente che tutti i comitati hanno respinto perché inaccettabile, e diversa da quanto atteso, la proposta dell’ansa a Trenno e la contestuale indisponibilità a modifiche sostanziali al tracciato nel Parco delle Cave e al Parco Pertini. Ricordiamo che nessun accordo e’ mai stato ratificato e che c’è stato solo un voto a maggioranza di un’assemblea superato poi dagli eventi e dal comportamento ambiguo della controparte, più teso a dividere che a dare risposte in linea con quanto promesso. Quanto ai numeri, sono minoranza 1000 persone unite sotto la pioggia a dire “fuori le ruspe dai parchi” e a chiedere moratoria nei cantieri e un atto di coraggio da parte della politica?

Dire poi che le bonifiche salterebbero per colpa di chi fa i presidi, oltre che falso, visto che anche sulle bonifiche attendiamo ancora chiarezza (la messa in sicurezza non è una bonifica, al Parco Cave vogliamo carotaggi seri da parte di Arpa e non MM che ha interessi nel progetto del canale), dimostra anche la difficoltà di fronte alla determinazione di cittadini e comitati, di Confalonieri che si dimentica che le bonifiche sono comunque dovute, ex legge 152/2006, indipendentemente da Expo.

Da quattro mesi portiamo avanti una lotta alla luce del sole, basata sulla partecipazione e l’orizzontalità delle scelte. Non possiamo più accettare di essere tacciati per pericolosi teppisti, incoscienti e colpevoli di non mantenere la parola.
In quattro mesi i cittadini hanno capito da che parte stanno le bugie e gli immaginari e dove il buon senso e la passione di chi antepone il bene comune agli interessi particolari.
E da domani torneremo a ribadirlo nei nostri parchi che sono parchi di tutta la città. Lo faremo comunque vada l’incontro di oggi, se sarà il caso festeggeremo, ma con altrettanto entusiasmo, siamo pronti a tornare davanti alle ruspe e alle cesate per salvare soldi e territorio, forti del sostegno della gente.

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