Milano, una giornata di lotta contro il Decreto Sicurezza

Ieri nella città di Milano si è svolta la giornata di mobilitazioni diffuse contro il golpe istituzionale del Governo Meloni, che sta approvando con una scorciatoia il Decreto Sicurezza; fino ad oggi, la ferma opposizione a quello che nei fatti è l’ex DDL1660, unita alle divisioni nella maggioranza e alle perplessità del Colle, aveva impedito la sua approvazione in Parlamento prevista per dicembre, riportando così la bozza di legge liberticida in Senato.
Con la scusa dell’urgenza, è stato reso decreto legge che aspetta solo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per diventare attuativo.

Un golpe burocratico ma soprattutto di governo contro gli abitanti di questo paese, visto che questa legge prevede una serie di nuove misure repressive e aggravanti, che non faranno altro che aumentare la pressione all’interno di carceri e dare più potere alle Forze dell’Ordine.
In opposizione a ciò, ieri a Milano si sono svolti sei momenti dislocati sul territorio metropolitano in opposizione a questa scelta liberticida:

-in Stazione Centrale, cuore delle persecuzioni contro le persone transitanti, si è svolto un torneo antirazzista in mezzo alla piazza dove solitamente stazionano camionette e militari.
-in via Quaranta è stato fatto un murales contro le zone rosse e in ricordo di Ramy ElGaml, il giovane ragazzo ucciso dalle Forze dell’Ordine durante un inseguimento il 24 novembre scorso.
-in via Padova si è stato svolto uno speaker corner per continuare a sensibilizzare sul tema del diritto all’abitare.
-in Corvetto un volantinaggio.
-in piazza Risorgimento è stato affisso un gigantesco striscione con lo slogan “Sorridi, sei in uno Stato di Polizia. No Decreto Sicurezza”.
-in centro si è svolto il “funerale della democrazia” a cura di artisti militanti che hanno coinvolto centinaia di passanti.

Da porta Venezia è poi partito il corteo in solidarietà con il popolo palestinese, che ha sfilato per le vie centrali raggiungendo poi San Babila. Alle ore 18, tutti i presidi sono stati sciolti e sono confluiti in San Babila dove si è potuto raggrupparsi per poi ripartire in corteo verso la Prefettura.
Un corteo molto partecipato ha raggiunto corso Monforte chiedendo di poter appendere simbolicamente uno striscione contro il golpe istituzionale.
La risposta della repressione poliziesca in antisommossa non si è fatta attendere, con manganellate su manifestanti.
Ma l’umore della piazza è rimasto alto, ripartendo in corteo di nuovo tra le vie della zona rossa violata.

La deriva autoritaria intrapresa da questo governo è pericolosa e nociva per chi vive questo paese, per chi studia, chi lavora precario, chi si organizza, per le persone migranti, per chi occupa per necessità, per chi aveva una attività commerciale di cbd.

L’opposizione sociale è necessaria ed è necessario radicalizzarla, diffonderla e mantenerla.
La rete nazionale No ddl1660-A piano regime, proseguirà con mobilitazioni in tutta Italia.
Se anche l’opposizione parlamentare si svegliasse dal torpore non sarebbe male e mai troppo tardi…

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