Diario svedese (3)
Eccoci giunti alla fine della nostra permanenza nella fredda Scandinavia.
Oggi è l’ultimo giorno della settimana di mobilitazioni per il diritto alla città organizzata dai compagni e dalle compagne di Allt Ät Alla (Tutto per tutti); in programma un obiettivo alto, donare alla città un nuovo spazio sociale tramite una grande occupazione!
Ci troviamo ad Hogdalen, quartiere non molto lontano dal centro città, che negli ultimi anni sta subendo forti cambiamenti dettati dalla gentrification.
Qui molti negozi, appartamenti e persino le piazze sono stati acquistati da diverse grandi aziende come Veidekke, KF Fastigheter, Granen, Citycon e Stocholms Stad con il progetto di trasformare l’area, dal nome “Branddörren” in un nuovo quartiere residenziale di alta classe, demolendo un’enorme scuola pubblica in ottime condizioni e occupando una splendida piazzetta per dar luce a case di lusso, accessibili solo da una piccola fascia della popolazione di Stoccolma.
Per la nuova area residenziale le aziende private svedesi hanno scelto il nome “Teaterkvarteret” (quartiere del teatro), sfruttando la presenza di un teatro nella zona. La campagna commerciale per valorizzare l’immagine della zona sfrutta la presenza del vecchio teatro per dar lustro all’immagine del quartiere al fine di aumentare i prezzi delle abitazioni. L’evidente realta è che le grandi imprese responsabili di questo progetto di speculazione edilizia non hanno alcun interesse verso la cultura, dato che nel progetto è prevista la demolizione dell’enorme scuola, la “Högdalens Skola”, un edificio in ottime condizioni, rimasto vuota dal 2010 proprio a causa della vendita a fini commerciali da parte del Municipio (Stockholms Stad) alle aziende Veidekke e KF Fastigheter che nel 2013 hanno deciso di abbatterlo per fini speculativi.
Gli abitanti di Högdalen si sono opposti a questo progetto suggerendo altri modi per utilizzare la struttura, ma nessuno ha ascoltato le loro voci e come troppo spesso accade anche nel nostro paese, la voce dei cittadini non ha avuto alcun peso di fronte agli investimenti e alla speculazione immobiliare,.
In nome del profitto stanno trasformando un’area vivibile da tutti i cittadini in elitaria, alzando i prezzi dei negozi, dei pub, ristrutturando appartamenti comprati a poco e rivendendoli, senza la possibilità di affittarli e aumentando i prezzi degli affitti di tutta la zona, anche di chi abita già in quartiere. Stanno chiudendo le piazze e le aree pubbliche ai senza tetto, costringendoli a spostarsi ai confini della città.
Per denunciare e protestare consto queste dinamiche i compagni e le compagne di Alla Ät Alla insieme alla rete cittadina “Högdalens vänner” (amici di Högdalens ) hanno deciso di organizzare un’ intera giornata di resistenza; fin dalla mattina infatti abbiamo presidiato la piazza privata, sotto l’occhio vigile di alcune guardie, e tramite diverse attività è stato proposto un modello alternativo per vivere gli spazi. La giornata che si è conclusa con l’occupazione della scuola ha visto un laboratorio per bambini e un “kinder garden” dove oltre a giocare su piccoli gonfiabili c’era la possibilità di liberare la propria creatività colorando la piazza con dei gessetti e un’asse di legno con pennelli e bombole spray. Attività questa, che ha permesso il coinvolgimento di famiglie, nonni e nonne e piccoli/e compresi. A disposizione c’era inoltre una cucina popolare e un mercatino di vestiti. Durante il pomeriggio si sono esibite alcune band, regalando alla piazza musica dal vivo ed intrattenimento. Per tutta la giornata inoltre si sono susseguiti interventi di diversi realtà e personalità vicine ad AÄA e alla rete di quartiere che hanno espresso il loro dissenso verso la privatizzazione imperante l’ austerity che vige a Stoccolma e per trasmettere le ragioni dell’iniziativa e dell’occupazione che stava per compiersi. Sicuramente è stato molto significativo l’intervento della compagna Ulrika Dahl dell’organizzazione “Linje 17” che ha non solo denunciato le dinamiche messe in atto da Veidekke ma anche fatto presenti alcune scandalose promesse fatte dall’azienda durante la sua campagna di marketing come quella di rendere il quartiere la “Nuova Florida”di Stoccolma.
La situazione degli spazi sociali a Stoccolma è molto diversa dall’Italia, in città infatti non erano presenti luoghi occupati a causa della dura politica di tolleranza zero del governo. Negli anni il movimento ha tentato in più occasioni di strappare degli spazi alla logica di mercato, dovendosi però periodicamente scontrare con la dura realtà della repressione poliziesca. Proprio per questo l’occupazione programmata da Allt Ät Alla insieme a “Högdalens vänner” ha avuto visibilità pubblica solo alcune ore dopo l’ingresso delle persone nello spazio.
Anche noi, come membri del Comitato No Expo, abbiamo dato il nostro contributo politico alla giornata tramite un intervento, ricollegando la battaglia in atto per il diritto dei cittadini ad avere un ruolo nelle decisioni che riguardano la propria città alle dinamiche messe in atto da Expo e all’annullamento dei diritti dei cittadini che abbiamo vissuto, alla vendita di patrimonio pubblico per i profitti, al furto di aree pubbliche per progetti a fini di lucro che hanno comportato in molte occasioni la creazione di spazi unicamente adibiti al consumo e destinata unicamente a ceti dalle grandi disponibilità economiche.
Dentro la scuola è stata allestita una mostra che narrava la storia della zona, una sala concerti con dj-set dove si è tenuto uno spettacolo teatrale e dopo una difficile e tesa assemblea per prendere diverse decisioni riguardo la gestione dello spazio e le modalità di confronto con le forze repressive è invece iniziata la serata una piacevole cena vegana.
La polizia si è presentata due volte nell’arco della serata, senza intervenire immediatamente, cosa che avrebbe richiesto l’intervento massiccio di forze considerata la voglia dei compagni e delle compagne di resistere.
Per i prossimi giorni sono stati programmati molti laboratori destinati alla popolazione del quartiere, per allargare la protesta contro questo progetto speculativo. Le attività varieranno dal teatro, allo yoga, alle riunioni politiche, fino momenti di musica e arte e altro ancora…
La rete “Högdalens vänner” è determinata, il progetto ambizioso e i compagni e le compagne di Allt At Alla continueranno a presidiare lo spazio con la voglia di fare un nuovo grande passo verso la costruzione di un modello alternativo di vivere la città a Stoccolma e costruire territori di resistenza.
VRÄK VEIDEKKE! (sgomberiamo Veidekke!)
Marta&Davide
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