[DallaRete] Maker Faire, «La chiusura della Sapienza non è stata concordata con i sindacati»

18universitaciccarelliMaker Faire. Euge­nio Ghi­gnoni (segre­ta­rio Flc-Cgil Roma e Lazio): la deci­sione di chiu­dere l’ateneo, imporre le ferie ai lavo­ra­tori, far pagare gli stu­denti e docenti l’ingresso «è stata presa in un modo non con­cor­dato con i sin­da­cati». Gli stu­denti di Link Roma: «La Sapienza si costi­tui­sca parte civile nella difesa dei 4 stu­denti paci­fici arre­stati».«A Roma è stata sospesa la democrazia»

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Chiu­dere la Sapienza agli stu­denti e ai lavo­ra­tori, far­gli pagare un biglietto di ingresso, affit­tare lo spa­zio pub­blico di un’università a una fiera dell’innovazione tec­no­lo­gica come la Maker Faire e poi assi­stere a una vio­lenta carica della poli­zia che ha fatto dieci feriti tra gli stu­denti che pro­te­sta­vano. L’arresto di quat­tro stu­denti tra i 20 e 25 anni, attual­mente dete­nuti a Regina Coeli, men­tre un’altro è inda­gato a piede libero, com­pleta il bilan­cio para­noico e secu­ri­ta­rio che ha accom­pa­gnato la seconda festosa gior­nata della Maker Faire all’interno dell’università Sapienza di Roma.

*** Maker Faire, La poli­zia carica gli stu­denti della Sapienza ***

Il giorno dopo della repres­sione del dis­senso e della cri­tica regi­stra dure rea­zioni dal lato sin­da­cale e da quello delle orga­niz­za­zioni stu­den­te­sche romane. Euge­nio Ghi­gnoni, segre­ta­rio regio­nale del Lazio della Flc-Cgil con­danna l’«ingiustificato inter­vento delle forze dell’ordine che ha por­tato anche a un giorno di ferie for­zate per il per­so­nale e a due giorni di blocco di tutte le atti­vità dell’ateneo. Sur­reale appare la deci­sione di far pagare un biglietto a lavo­ra­tori e stu­denti dell’ateneo, recin­gendo di fatto uno spa­zio pubblico».

Ciò che è inte­res­sante nella dichia­ra­zione del sin­da­ca­li­sta, rila­sciata al tea­tro Ambra Jovi­nelli dove ieri era in corso l’assemblea «Mise­ria Ladra» con Don Ciotti e Mau­ri­zio Lan­dini della Fiom, è che la deci­sione di chiu­dere la Sapienza è stata presa «in un modo non con­cor­dato con il sin­da­cato e ha para­liz­zato l’intera atti­vità dell’ateneo». Un pro­blema in più per la gover­nance dell’ateneo che ha scelto di non inter­lo­quire con gli stu­denti che cri­ti­ca­vano que­sta scelta, espo­nen­doli a una repres­sione che ha negato «la libertà di mani­fe­stare nella città e nell’università». «Que­sta è una ferita per la demo­cra­zia in que­sto paese» ha detto Marco, stu­dente di Scienze Poli­ti­che, ferito alla testa da una man­ga­nel­lata, inter­ve­nuto dal palco dell’Ambra Jovi­nelli accanto a Landini.

La chiu­sura dell’ateneo e il biglietto a paga­mento sono state defi­nite dagli stu­denti di Link Roma, rap­pre­sen­tanti nel senato acca­de­mico della Sapienza, «ver­go­gnose pre­messe» alla «vio­lenza inspie­ga­bile e inau­dita» «di un cor­done di poli­ziotti folli». Quella che si è visto alla Maker Faire è «l’apice di una mili­ta­riz­za­zione che pro­se­gue da almeno un anno» con sgom­beri, denunce «come se fos­simo in guerra civile». Per gli stu­denti è l’anticipazione di quanto acca­drà durante il Giu­bi­leo durante il quale saranno attri­buiti al pre­fetto Gabrielli «super poteri che com­por­te­ranno l’inasprimento ancora più feroce delle misure di poli­zia». Al ret­tore Gau­dio gli stu­denti chie­dono di «dichia­rarsi parte civile nella difesa degli stu­denti man­dati ingiu­sta­mente a pro­cesso». Link si unirà alla pro­te­sta con­tro la repres­sione lunedì 19 otto­bre alla Sapienza. «A Roma la demo­cra­zia è sospesa» com­menta il sito romano di contro-informazione DinamoPress.

Nella mat­ti­nata di ieri si è svolto un pre­si­dio di pro­te­sta a piaz­zale Aldo Moro e, nel pome­rig­gio, un altro in soli­da­rietà con gli stu­denti arre­stati sulle colle del Gia­ni­colo sovra­stante l’edificio di Regina Coeli. Gli stu­denti hanno regi­strato il silen­zio assor­dante su quanto acca­duto venerdì da parte della Sapienza e degli orga­niz­za­tori della Maker Faire.

http://ilmanifesto.info/storia/maker-faire-la-chiusura-della-sapienza-non-e-stata-concordata-con-i-sindacati/

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