Milano non è Goro. La mobilitazione antirazzista del Primo Novembre

downloadDomani dalle 10 iniziativa solidale e antirazzista davanti alla Caserma Montello in Via Francesco Caracciolo. Importante esserci.

Goro e Gorino, un piccolo paese e la sua frazione al delta del Po. Luoghi dove una settimana fa metà del paese è scesa in piazza e innalzato barricate per impedire l’arrivo dei tanto temuti migranti: 12 donne e 8 bambini. Nell’Italia impoverita e incattivita da quasi 10 anni di ininterrotta crisi economica succede anche questo. E succede con sempre maggiore e preoccupante frequenza. Milano non è Goro si è detto in questi giorni. Vero. Una metropoli è ricca di contraddizioni e quindi probabilmente più “abituata” a vivere questioni che nella provincia italiana diventano subito esplosive. Ma se Milano non è Goro…a Milano ci sono tante piccole Goro e Gorino. Di qualche giorno fa la notizia di un’indagine che ha portato alla scoperta di una decina di italiani che avevano tentato di dare fuoco a un palazzo abbandonato in Via Adriano, periferia Nord di Milano, perché era diventato un rifugio improvvisato per alcuni migranti “rei” di portare degrado nel quartiere.

Da qualche mese ormai, la destra cittadina fa campagna sulla vicenda della Caserma Montello, che in questi giorni dovrebbe iniziare ad ospitare alcuni profughi perché i centri di accoglienza milanesi sono ormai saturi. Lo diciamo chiaro non è certo una ex-caserma quell’accoglienza degna che vorremmo per chi fugge da conflitti e povertà. Nei piani delle autorità dovrebbero essere spostati anche i ragazzi di Via Aldini, quelli che hanno dato vita all’esperienza della squadra di calcio delle Black Panthers. La Caserma Montello si trova in Zona 8, una zona amministrata dal centro-sinistra, ma dove, alle ultime comunali, Stefano Pavesi, esponente del gruppo neofascista di Lealtà Azione e candidato con la Lega ha fatto il pieno di preferenze. Una città, Milano, che ha visto un presidio permanente di cittadini e destra che si oppongono all’apertura della caserma ai migranti, ma anche una fiaccolata antirazzista e solidale che ha visto sfilare più di mille persone.

La fiaccolata solidale di due settimane fe

La fiaccolata solidale di due settimane fa

Luci e ombre quindi. Contraddizioni della metropoli. Milano non è Goro. Ma è innegabile che il razzismo è ormai entrato nel senso comune. “Io non sono razzista, ma…”. “Ma perché lo Stato non aiuta prima i cittadini italiani!!??”. “Non c’è lavoro per gli Italiani…figurarsi per questi!!”. “Danno i soldi a questi…e non ai terremotati!”. Questo il mantra del momento. Lo senti ormai ovunque. Al bar, sul posto di lavoro, a scuola, in fila al pronto soccorso… Spesso da persone insospettabili. Con questo fatto bisogna ormai fare i conti. La giornata di domani è un momento importante.

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