Infermieri in sciopero

Ieri sciopero degli infermieri per chiedere assunzioni e riconoscimenti economici.

Questa estate, quando molti soloni dichiaravano che il virus era morto e che bisognava tornare a vivere fregandosene di qualsiasi precauzione, seguivamo la vertenza sul rinnovo del contratto della sanità privata.

Un contratto scaduto da 14 anni e che, nonostante la retorica degli “eroi” e degli “angeli” per essere rinnovato ha dovuto vedere i lavoratori scendere in lotta. La firma è arrivata a fine settembre.

La situazione, nel giro di poco più di un mese è cambiata in modo rapidissimo.

Ci troviamo in piena seconda ondata. E, a fare le spese dell’insofferenza verso le nuove misure di contenimento fatta di paura di perdere lavoro e reddito e dilagare delle fake news di negazionisti e complottisti sono anche coloro che quotidianamente tengono in piedi la scricchiolante struttura della sanità italiana devastata da 30 anni di folli politiche neolibersite che hanno assosciato la parola profitto alla parola salute.

Per tanti gli infermieri (e i medici) sono passati da essere “eroi” a essere, nella migliore delle ipotesi coloro che terrorizzano l’opinione pubblica con previsioni catastrofiste e nella peggiore i complici del grande complotto planetario del Covid. Basta leggere i commenti alla notizia sotto alcuni noti siti d’informazione per mettersi le mani nei capelli. Di fronte a una buona dose di messaggi solidali anche tanti messaggi di offesa e disprezzo di coloro che pensano che lo sciopero abbia sguarnito i reparti (cosa ovviamente non successa).

Come a dire: “Dalle stelle alle stalle” nel giro di pochi mesi.

Eppure le richieste dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno scioperato inventandosi delle modalità che non intaccassero il servizio reso al pubblico e quindi, facendosi fotografare con dei cartelli di rivendicazioni nelle corsie degli ospedali ed esponendo degli striscioni all’ingresso delle strutture ospedaliere, sono di assoluto buon senso.

Tra queste:

-Nuove assunzioni vista la carenza di personale resa ancora più evidente dall’emergenza di questi giorni.

-Una forma contrattuale che valorizzi la specificità del mondo infermieristico che rappresenta una fetta consistente del comparto sanità.

-Riconosciscimento di un’indennità infermieristica mensile.

Ad ora, le risposte, sia a livello centrale che regionale, sono state insufficienti per non dire nulle.

Staremo a vedere se, dopo la giornata di ieri, ci saranno novità.

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