“E’ importante superare le frontiere”- storia e condanna di Pinar Selek

pinarIn Turchia, ieri (24 gennaio) Pınar Selek è stata condannata all’ergastolo. Ed è stata condannata dopo un processo durato 15 anni e dopo essere stata assolta per ben tre volte dall’accusa di terrorismo.

Ma chi è Pınar Selek e cosa ha fatto per meritare tutto questo?

Pınar è nata ad Istanbul nel 1971 ed è un’attivista femminista e antimilitarista, oltre che una sociologa che segue il motto “la vita è l’attività accademica più importante”.

Pınar ha partecipato alla fondazione Amargi, la prima libreria femminista di Istanbul, e si è presa cura dei ragazzi di strada e dei travestiti con cui aveva lavorato e insieme a loro ha istituito il Laboratorio degli Artisti della Strada; un’iniziativa grazie a cui i ragazzi di strada ed i travestiti hanno potuto integrarsi nella società attraverso le loro opere artistiche.

Pınar Selek ha sempre combattuto contro la guerra e nel 1998 stava per finire la sua ricerca sulle conseguenze e gli effetti della guerra civile in Turchia, che per decenni aveva causato numerose vittime e sofferenze al paese, quando si vide coinvolta in una cospirazione che la accusava di avere messo una bomba al Bazaar delle Spezie. Ha passato due anni e mezzo in galera e 15 anni nelle aule dei tribunali.

Il suo processo è quasi esemplare: viene accusata, poi il suo accusatore ritratta dicendo che la confessione gli era stata estorta sotto tortura, poi l’accusa di nuovo, e così via; nel frattempo gli esperti nominati dal tribunale (tre diversi) dichiarano che l’esplosione fu causata da una perdita di gas e che non si trattò di una bomba, ma la polizia continua ad affermare che bomba fu e ad accusarla di terrorismo. Per tre volte si arriva ad un verdetto e per tre volte Pınar Selek viene assolta.

Fino a ieri, quando si è svolto l’ultimo atto di questo assurdo teatrino: il giudice che aveva già assolto Pınar continua a votare contro la sua condanna, ma la Corte decide di condannarla all’ergastolo per terrorismo. Gli avvocati di Pınar contestano questa decisione e si preparano a fare ricorso alla Corte Costituzionale.

In questi anni Pınar non ha mai smesso di lottare e ha pubblicato libri, organizzato manifestazioni e mobilitazioni, nonostante l’assurdo accanimento contro di lei, e in questo video mostra la sua determinazione e afferma “è molto importante superare le frontiere”:

In Italia non è stato dato nessuno spazio a questa notizia, se non da gruppi femministi o queer, ma per approfondire: http://solidarietapinarselek.noblogs.org/ http://www.pinarselek.com/public/destek.aspx?id=48

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